Juventus – Cagliari, l’analisi tattica: Maurizio Sarri contro Rolando Maran

Battendo il Cagliari, la Juventus darebbe il benvenuto al 2020 nel miglior modo possibile: l’analisi tattica della partita dell’Epifania

“L’Epifania tutte le feste le porta via”, ma lunedì 6 alle 15:00 sarà anche il giorno di JuventusCagliari, sfida assai importante soprattutto per i bianconeri specie dopo la débacle in Supercoppa Italiana con la Lazio. La squadra di Sarri, infatti, sconfitta per 3-1 in Arabia Saudita, ha fornito una prestazione a dir poco deludente. Una Vecchia Signora troppo lenta, farraginosa, estremamente sterile nel possesso palla e mai in grado di cambiare marcia, è stata costretta ad arrendersi a un’ottima Lazio. Madama inguardabile anche in fase difensiva, in particolar modo nell’occasione del 2-1. Dunque, una brutta mazzata fra capo e collo quella subita dalla Juve, ma che dovrà per forza essere riassorbita in maniera tale da concentrarsi al 100% sulla volata-scudetto con l’Inter.

Il Cagliari, autentica rivelazione di questa Serie A, attualmente sesto in classifica a soli due punti dall’Europa League e a sei dalla Champions, è reduce dalla sconfitta in trasferta per 2-1 contro l’Udinese, stop che comunque non inficia assolutamente l’eccezionale percorso dei sardi intrapreso fino a questo momento. Senza Chiellini, Khedira e Bentancur, il tecnico Maurizio Sarri potrebbe varare un 4-3-1-2 formato da: Szczęsny; Cuadrado (Danilo), Bonucci, de Ligt (Demiral), Alex Sandro; Rabiot (Ramsey), Pjanić, Matuidi; Dybala (Bernardeschi); Higuaín, Cristiano Ronaldo. Depauperato dalle assenze di Pisacane, Ceppitelli, Cragno, Pavoletti e Ragatzu, mister Rolando Maran dovrebbe schierare i suoi  con un 4-3-2-1 composto da: Rafael; Faragò, Walukiewicz (Cacciatore), Klavan, L. Pellegrini (Lykogiannīs); Nández (Ioniţă), Cigarini, Rog; Nainggolan, João Pedro; Simeone.

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Juventus – Cagliari: le situazioni tattiche

Rispetto all’opaca (per usare un eufemismo) prova di Supercoppa Italiana, la Juve dovrà innanzitutto migliorare sensibilmente nella fluidità e nella velocità del palleggio e sul piano dell’intensità agonistica, oltre a registrare una fase difensiva che contro i biancocelesti è stata quasi imbarazzante. I ragazzi di Sarri, inoltre, dovranno essere abili a utilizzare improvvisi cambi-gioco per sorprendere la retroguardia rossoblù, situazione sovente sofferta dall’undici di Maran. Anche le transizione positive potrebbero rappresentare un’arma micidiale per la Juventus, poiché i cagliaritani patiscono parecchio le ripartenze ficcanti dell’avversario specialmente nel momento in cui viene elusa la prima linea di pressione, nonché i filtranti effettuati con grande qualità. Per ciò che riguarda la fase di non possesso, i campioni d’Italia dovranno mantenere il massimo livello di attenzione e concentrazione sugli inserimenti senza palla degli intermedi di centrocampo del Cagliari, bravissimi a giungere a rimorchio ai limiti dell’area o addirittura anche a riempirla, ma anche ai frequenti tagli e agli scambi di posizione dei centrocampisti. La squadra dei Quattro Mori tende ad attaccare in media con sette uomini, oltre a sfruttare tantissimo l’ampiezza, con l’idea di costruire l’azione mediante un palleggio ben ponderato e mai frenetico. Quanto alla fase di non possesso, il diktat è quasi sempre quello della densità in zona palla e di scappare all’indietro anche in circostanze di palla coperta.

Per la Juventus sarà cogente riscattarsi dopo aver concluso il 2019 non esattamente come ci si aspettava, ma di fronte avrà un avversario come il Cagliari che sta volando sulle ali dell’entusiasmo. Sarà un match difficile, da vincere a tutti i costi, approcciando con il giusto atteggiamento mentale fin dal fischio d’inizio. Cominciare il 2020 con un’altra sconfitta nuocerebbe gravemente alla salute. E questo è un lusso che la Vecchia Signora non può concedersi per nessuna ragione al mondo.