“Gli esami non finiscono mai”. Ebbene sì, perché la sfida di martedì 26 alle 21:00 che vedrà la Juventus contrapporsi all’Atlético Madrid nel quinto turno del Gruppo D di Champions League, rappresenta un esame da superare per i bianconeri, i quali in caso di vittoria si aggiudicherebbero aritmeticamente la testa della classifica con una giornata di anticipo. Certezza matematica che sarebbe sancita anche se la Juve pareggiasse con un risultato inferiore al 2-2 (punteggio della gara d’andata), ciò in virtù della regola dei gol realizzati in trasferta negli scontri diretti.
La Vecchia Signora giungerà a questo big match dopo aver sbancato il Gewiss Stadium di Bergamo imponendosi per 3-1 contro un’ottima Atalanta. Madama impacciata, pasticciona e a dir poco imprecisa tecnicamente in 70 minuti, al cospetto di una Dea di gran lunga superiore sul piano atletico e sotto l’aspetto del gioco. Dunque, prestazione davvero insufficiente quella dei campioni d’Italia, che comunque sono riusciti a conquistare l’intera posta, necessaria per continuare a guardare tutti dall’alto. L’Atlético Madrid, invece, è reduce dall’1-1 lontano dalle mura amiche contro il Granada. Numeri alla mano, Colchoneros terzi in Liga a 25 punti e secondi nel girone D dell’Europa che conta a quota 7, proprio dietro alla Juventus distante tre lunghezze, mentre Lokomotiv Mosca e Bayer Leverkusen sono fermi a 3 punti. Con Alex Sandro, Rabiot e Douglas Costa assenti, ma anche con i dubbi legati alla presenza (almeno dal primo minuto) di de Ligt e Bernardeschi, Sarri potrebbe decidere di mandare in campo la sua squadra disegnando un 4-3-1-2 formato da: Szczęsny; Danilo (Cuadrado), Bonucci, Demiral (de Ligt), De Sciglio; Khedira, Pjanić, Matuidi; Ramsey; Cristiano Ronaldo, Dybala (Higuaín). Diego Pablo Simeone non potrà contare sull’apporto di Savić e Diego Costa, pertanto sarebbe orientato a varare un 4-4-2 composto da: Oblak; Trippier, Hermoso (Giménez), Felipe, Renan Lodi; Lemar, H. Herrera (T. Partey), Koke (Saúl), João Félix; Morata, A. Correa.
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Ripetere la prova grigia di Bergamo sarebbe autolesionistico ed estremamente pericoloso per la Juve. Motivo per cui i ragazzi di Sarri avranno il dovere di invertire la marcia anzitutto dal punto di vista della qualità del gioco. La Juventus potrà far del male ai Rojiblancos puntando sull’attacco diretto soprattutto nelle situazioni di transizione positiva, poiché la difesa della squadra spagnola tende ad andare in anticipo, scelta che in alcune circostanze causa varchi centrali di 40-50 metri a campo aperto. Altra validissima opzione, se necessario, sarà alternare la costruzione dal basso al lancio lungo sugli attaccanti, questo nel caso in cui i bianconeri trovassero difficoltà ad eludere un eventuale pressing degli Indios già sul primo portatore di palla.
Nella fase di non possesso bisognerà fare densità a centrocampo e limitare il gioco tra le linee dell’Atleti, nonché prestare massima attenzione sugli esterni affidandosi, se indispensabile, anche allo spirito di sacrificio degli uomini offensivi. Il tecnico dell’Atlético Madrid vuole che i suoi esterni bassi salgano e si allarghino molto alla ricerca del dialogo con la seconda punta, abile nel giocare tra le linee e ad azionare la corsa dei terzini, lesti ad effettuare cross. Le transizioni positive si sviluppano tramite una rapida verticalità volta ad accendere le due punte, che hanno il compito di attaccare la profondità. Invece, in fase di non possesso, i Colchoneros accorciano in avanti con coralità per togliere gli appoggi sulle corsie laterali, si schierano in maniera compatta per impedire all’avversario di giocare in verticale e lo costringono a un possesso palla sterile e infruttuoso, oppure lo obbligano a sfruttare l’ampiezza. Per ciò che concerne le transizioni negative, la formazione del Cholo Simeone accorcia in avanti per anticipare il diretto avversario e riaggredisce subito in zona palla, con l’intento di recuperare la sfera il prima possibile e stoppare le ripartenze sul nascere. La Juventus esiste per tagliare traguardi, quasi come fosse un credo, una missione, una vera e propria ragione di vita. Ergo, l’appuntamento con la competizione per club più prestigiosa al mondo, nello specifico quello con l’Atlético Madrid, sarà di fondamentale importanza ai fini della conquista di un obiettivo da centrare senza “se” e senza “ma”. L’augurio, quindi, è che Le Zebre si facciano trovare pronte e preparate per passare questo difficile esame con un bel 30 e lode.