Juve, Pjaca verso l’addio: “L’anno prossimo vuole spazio”, dice l’agente

Marko Pjaca si allontana dalla Juve ogni giorno di più: il nazionale croato, conferma l’agente, vuole una squadra che gli garantisca più presenze

Marko Pjaca sempre più lontano dalla Juve: il fantasista croato, attualmente impegnato ai Mondiali di Russia con la sua nazionale, dopo le vacanze rientrerà a Torino, ma non per restarvi. Troppa la concorrenza nella rosa bianconera per garantirgli un impiego costante dopo i sei mesi di prestito in Germania durante i quali ha giocato anche lì molto poco. A confermare indirettamente che dopo la coppa del mondo ci sarà il divorzio, temporaneo o definitivo, dalla Juventus, è il suo agente Marko Naletilic: “Bisogna vedere la volontà della Juve – le dichiarazioni rilasciate a Radio Sportiva – ma lui ha detto di voler aspettare fin dopo il Mondiale. Decideremo insieme l’opzione migliore, quel che è certo è che lui vuole spazio la prossima stagione.”

Poco impiegato anche con la nazionale, Pjaca sta pagando inevitabilmente il brutto infortunio ai legamenti in cui è incappato proprio con la Croazia al primo anno di Juventus. Recuperato all’attività agonistica, il giovane attaccante è stato ceduto in prestito dalla Vecchia Signora per consentirgli di ritrovare minutaggio e confidenza con il campo. Il tecnico dello Schalke 04, però, dopo averlo voluto fortemente lo ha relegato quasi sempre in panchina, facendogli giocare solo tre partite da titolare. “Spero che avrà spazio contro l’Islanda – si augura il suo agente – . Sia lui che Badelj hanno giocato poco. Quest’anno Pjaca non ha avuto continuità, è normale dopo un grave infortunio. Senza continuità perde certezze, prima dell’infortunio era il calciatore croato con più talento.”

Tramontata per ora l’ipotesi Valencia (Cancelo sarà pagato dalla Juve solo cash), per Pjaca ci sono tante richieste dall’Italia (Fiorentina su tutti) e da altri club stranieri. Non è esclusa la cessione a titolo definitivo, anche se la richiesta di 20 milioni fatta dal dg Marotta è stata fin qui ritenuta eccessiva dai potenziali acquirenti.