Editoriali

JuStats: con Sarri il 75% di vittorie con un gol di scarto, il confronto con Allegri

Durante la precedente gestione si vinceva con punteggi più larghi

Con la vittoria per 2-1 sul Parma, la Juventus di Maurizio Sarri è giunta a quota 12 gare conquistate con un solo gol di scarto. Il 75% delle partite fin qui vinte dalla Juve, insomma, è avvenuta di misura, ovvero 2-1 o 1-0, ad eccezione del 4-3 del match di andata contro il Napoli. Insomma, l’assunto secondo il quale con il cambio di allenatore la rosa stratosferica avrebbe vinto in goleada contro tutto e tutti si è rivelato una fandonia. Se si confronta la percentuale attuale con quella della precedente gestione quinquennale, infatti, la distanza è notevole.

Nel quinquennio di Allegri, infatti, la Juventus non ha mai vinto più del 45% delle partite con un solo gol di scarto. In sostanza, oltre la metà delle gare vinte durante il ciclo del tecnico livornese si sono concluse con 2 o più gol di scarto. I numeri, a dispetto di chi sosteneva che quella Juve soffrisse troppo, dicono in sostanza che i bianconeri faticano di più ora a portare a casa i tre punti. Questo per confermare, qualora ce ne fosse bisogno, che coloro i quali sostenevano che bastasse cacciare Allegri per sostituirlo con chiunque, anche con un bambino delle elementari, per vedere subito le goleade, si esponevano solamente a figure barbine.

Rosa ampliata, ma risultati più risicati

In tanti in estate pronosticavano l’uso del pallottoliere per le partite di questa Juventus, che alla rosa stratosferica dello scorso anno, che solo per la presenza di Ronaldo avrebbe dovuto fare il triplete, ha aggiunto elementi come de Ligt, Demiral, Ramsey, Rabiot e Higuain. Il campo, unico giudice insindacabile, dice ancora una volta che ci vuole equilibrio nei giudizi e che il calcio si conferma un arte per molti ma non per tutti. È chiaro che ora in tanti – gli stessi che pronosticavano il pallottoliere immediato con un altro allenatore – reclamino tempo per il nuovo allenatore. E non potrebbe essere altrimenti, perché le dinamiche le comprende solo chi lo spogliatoio lo vive 24 ore su 24.

Sarri si scopre aziendalista

A Sarri intanto va dato un grande merito, ovvero quello di essersi perfettamente calato nel motto societario, quel “vincere è l’unica cosa che conta”, che inevitabilmente a Torino viene prima di qualunque filosofia di gioco. E pazienza se il sarrismo magari alla Continassa non attecchirà mai, perché esattamente come i suoi predecessori, il tecnico ex Napoli e Chelsea sarà giudicato sulla base dei risultati. La filosofia della famiglia Agnelli, infatti, non è mai cambiata nella storia: i secondi sono solo i primi degli ultimi.

Condividi
Pubblicato da
Mirko Nicolino - @mirkonicolino