L’infortunio di Chiesa continua a preoccupare. Il giocatore si è sottoposto a esami accurati che non hanno evidenziato lesioni, ma il dolore continua e rende impossibile il recupero totale. Le condizioni dell’esterno sono costantemente monitorate.
Oggi comincia il mese più caldo per la Juve. Sul campo la squadra si gioca il quarto posto in campionato e mira alla finale di Coppa Italia e alla semifinale di Europa League. In tribunale invece le partite più importanti sono il 19, quando il Collegio di Garanzia del CONI si esprimerà sul ricorso per il caso plusvalenze e si attendono le richieste della Procura Federale per la manovra stipendi.
Il ginocchio in questione non è quello operato dopo il gravissimo infortunio subito nel gennaio 2022 all’Olimpico di Roma dopo l’intervento scomposto di Smalling. Ma la preoccupazione continua a crescere perché Federico Chiesa non riesce a rientrare a disposizione come vorrebbe. La scorsa settimana si è sottoposto ad un consulto nella clinica dove il professor Fink lo ha operato ormai 14 mesi fa. E gli esami non hanno evidenziato lesioni. Da questo punto di vista il giocatore è più tranquillo, ma il dolore non passa.
A confermarlo è lo stesso Max Allegri in conferenza stampa di vigilia di Juve-Verona: “Ha sempre questo fastidio. Ha lavorato bene, però sotto soglia del dolore. Si lavora in funzione di averlo martedì a completa disposizione”. Contro gli scaligeri non è stato convocato, dopo aver saltato anche gli impegni della Nazionale. La situazione è molto delicata perché è subentrato il fattore psicologico. Nonostante sappia che non ci sono lesioni, Chiesa gioca col freno a mano tirato e a ogni dolore si ferma. Il percorso per il rientro dunque è ancora complicato.