Juventus-Napoli è stata al di là del risultato una partita dai tanti significati per i campioni d’Italia. Era importantissimo portare a casa i tre punti ovviamente, ma ancora Maurizio Sarri ha molto da lavorare. Così come a Parma la squadra è calata alla distanza, a conferma che la preparazione fisica e mentale non sia ancora delle migliori. Quanto ai singoli, invece, ci sono diverse conferme, tra cui la “cattedra” che Khedira” detiene dal ciclo di Allegri, alcune positive sorprese come Higuain ed elementi da rivedere come de Ligt.
Il Pipita si è indubbiamente ripreso la Juve. A Parma aveva lavorato tanto, ma non era stato brillantissimo. Ieri sera contro la sua ex squadra è stato invece cattivo al punto giusto, con una rete che pochi sarebbero stati in grado di fare. Girarsi su sé stessi in pochi centimetri, uccellare un certo Koulibaly e metterla all’incrocio dei pali non è da tutti. A fine partita, Higuain ha ribadito che dopo l’anno difficile tra Milan e Chelsea il suo desiderio era solo ed esclusivamente quello di tornare alla Juventus. Nel biennio precedente aveva fatto molto bene, tradendo solo nella finale di Champions di Cardiff. Poi la decisione di cederlo per fare spazio a Ronaldo. L’arrivo di Sarri lo ha nuovamente motivato, facendogli superare lo shock (come lo ha definito lo stesso allenatore) della cessione impostagli la scorsa estate. Ora è un giocatore da Juve e anche se non più con il suo numero 9, potrà giocarsi da protagonista una stagione che potrebbe aprire vari scenari.
Dopo le incerte amichevoli estive, invece, viene nuovamente rimandato Matthijs de Ligt. Il giovane centrale olandese è stato catapultato in campo all’improvviso per via del grave infortunio occorso a Chiellini e il bilancio non può essere positivo. L’ex Ajax è stato protagonista di 60 minuti buoni, di personalità, incoraggianti. Poi il buio più totale. Tre errori, a dire il vero in compartecipazione con tutto il pacchetto arretrato, hanno inesorabilmente trasformato la sua prestazione facendola diventare molto negativa. A preoccupare è il netto calo fisico del ragazzo nella ripresa, tanto da aver finito addirittura con i crampi. Bravo a guidare la difesa, de Ligt è meno bravo in marcatura e lo si sapeva. Il suo compagno ideale al centro della difesa è un marcatore di ruolo, un Chiellini o un Demiral, ma si sapeva (e lo abbiamo scritto nei giorni scorsi) che con Bonucci non sarebbero stati ben assortiti.
Al ragazzo bisogna dare inevitabilmente tempo, ma Sarri avrà molto da lavorare a meno che non abbia in mente di pensare ad altri assortimenti in difesa.