A meno di clamorose sorprese dell’ultim’ora, anche stasera nel big match contro il Napoli, Paulo Dybala si accomoderà in panchina. Maurizio Sarri continua a preferire una punta di ruolo (nello specifico Higuain) per il ruolo di terminale offensivo centrale. La Joya si è ben destreggiato nel ruolo nelle amichevoli estive, ma l’ex tecnico di Napoli e Chelsea si fida di più del Pipita, con cui ha già lavorato in passato. In altri ruoli, Sarri non lo vede il numero 10 e a meno che non cambi modulo, sarà difficile per lui trovare spazio.
Insomma, per Dybala c’è una situazione analoga a quella vissuta nel recente passato sotto la guida tecnica di Massimiliano Allegri. Sembrava che cambiando allenatore improvvisamente tutti i “mali” bianconeri sarebbero spariti e che il numero 10 sarebbe diventato titolare fisso e protagonista assoluto. Invece, anche Sarri fatica a trovargli posto tra i titolari e a due giorni dalla chiusura della sessione estiva del mercato (i contratti possono essere depositati fino al 2 settembre), non sembrano esserci grandi spazi di manovra per migliorare la situazione.
Come confermato dal vice di Sarri, Giovanni Martusciello, in conferenza stampa alla vigilia di Juve-Napoli, Dybala non ha preso benissimo l’esclusione del Tardini. “Paulo è rimasto turbato dopo la panchina all’esordio in campionato”, ma “le regole non le faccio né io né lui, si gioca in 11”. Dopo essersi riscaldato invano, l’argentino se l’è presa con la pettorina in quel di Parma, tornandosene in panchina rabbuiato. L’atteggiamento del nuovo allenatore non è però cambiato e se il buongiorno si vede dal mattino, per la Joya non saranno mesi facilissimi. A meno che lunedì non succeda qualcosa sul mercato: il PSG è l’unico club interessato all’argentino, ma la Juve non intende andare sotto i 70 milioni e il tempo a disposizione per trattare non è molto.