Paulo Dybala è stato uno dei grandi esclusi da Juventus-Lazio. Il numero 10 bianconero ha guardato tutta la partita, vinta dai compagni per 2-0, dalla panchina. Massimiliano Allegri non ha ritenuto fosse il caso di inserirlo nemmeno a partita in corso, rinfocolando il dibattito sull’ex Palermo. Anche lo scorso anno, il tecnico toscano ha lasciato fuori più volte Dybala dai titolari per una serie di motivi che sono poi gli stessi che pare gli abbiano più volte chiuso le porte della titolarità in nazionale. L’argentino parte di suo da una difficile collocazione tattica, soprattutto quando si gioca con un centrocampo a tre ed un tridente classico.
Dopo la partita contro il Chievo, Allegri ha dovuto inevitabilmente aggiungere un centrocampista in più che facesse soffrire di meno la difesa e l’esclusione di Dybala è parsa a tutti o quasi naturale. Il numero 10, dei sei attaccanti a disposizione, è infatti l’unico che fa fatica a partire dall’esterno per accentrarsi. A ciò si aggiunga la prestazione tutt’altro che esaltante del Bentegodi, nella quale la Joya è parso avere le “gambe molli”, e il gioco è fatto. Lo scorso anno anche Pavel Nedved è uscito pubblicamente con una dichiarazione che ha lasciato intendere che a complicare il tutto ci sarebbe una vita “non da atleta” da parte di Dybala, negli ultimi tempi molto attivo sui social con la nuova fiamma Oriana Sabatini.
Intervistato al termie di Juve-Lazio, Massimiliano Allegri ha dato qualche indicazione su quella che sarà la gestione degli attaccanti nelle prossime partite. “Quelli davanti hanno solo una partita e mezza nelle gambe. Quando troveremo la condizione migliore potremo giocare con cinque giocatori offensivi”: insomma, l’impressione è che per ora il 4-2-3-1 sia messo da parte. Con il centrocampo a tre il tecnico della Juventus si sente più coperto, ma se anziché un tridente classico decidesse di giocare con due punte di ruolo e un rifinitore, ecco che Dybala potrebbe tornare nuovamente in corsa per una maglia da titolare contro il Parma.