Doppi incarichi e conflitto di interessi: come funziona il Tnas che giudicherà Conte
Tra qualche giorno – per la precisione il 21 settembre – ci sarà la prima udienza del Tnas, che analizzerà il ricorso di Antonio Conte contro la ridicola squalifica di 10 mesi. La sentenza è prevista per il 7 ottobre e nonostante l’ottimismo del dg Marotta, il popolo bianconero teme l’ennesima delusione da parte della cieca giustizia sportiva. Il terzo grado sportivo, una sorta di Cassazione, infatti, è un organo molto particolare. Dalla struttura molto ridotta, non consente più come in passato di scegliere liberamente il proprio arbitro. Ora la rosa degli arbitri si è ridotta a una trentina di candidati che con il sovraccarico di lavoro comporta delle evidenti sovrapposizioni di ruolo. Come fa notare oggi ‘Libero’ capita spesso che la stessa persona faccia da arbitro in un “processo” e da presidente – imparziale – in un altro.\r\n\r\nLa cosa non è tutto sommato scandalosa se si tratta di due procedimenti inerenti due sport diversi, ma più di qualche imbarazzo c’è se si finisce con due ruoli opposti nella stessa vicenda, come accade per il calcioscommesse. L’anno scorso, ad esempio, nell’ambito del terzo grado di giudizio nei confronti di Beppe Signori, un magistrato è stato chiamato a far da presidente nell’arbitrato chiesto dall’ex laziale, mentre nello stesso periodo era stato nominato come arbitro di parte dalla Federcalcio contro i ricorsi di Vincenzo Sommese e dell’Ascoli. In sostanza, da una parte doveva giudicare la correttezza delle sentenze che difendeva dall’altra. Una testimonianza ulteriore che l’attuale funzionamento della giustizia sportiva è realmente da terzo mondo (con tutto il rispetto per chi lo abita).