La Juve ragiona su come gestire il rientro di Chiesa. Il giocatore è reduce dal consulto in Austria con il professore che lo ha operato, con la certezza di non avere lesioni. Allegri però deve capire come preservare le sue condizioni.
In questa sosta per le Nazionali la Juve sta facendo il punto della situazione fra recuperi e prossimi impegni. Aprile sarà un mese di fuoco sia in campo che fuori e serve l’apporto di tutti per raggiungere gli obiettivi.
Dopo il consulto in Austria con il professor Fink, Federico Chiesa ha la certezza di non aver riportato lesioni al ginocchio. Il fastidio che sente da un po’ al ginocchio destro – non quello operato dopo la lesione subita nel gennaio 2022 all’Olimpico di Roma – è una semplice infiammazione, che però lo frena. Non tanto a livello fisico, quanto psicologico. È infatti comprensibile che dopo un trauma così grande il giocatore abbia timore ogni qualvolta senta un dolore, che sia alle ginocchia o muscolare. Max Allegri lo aveva già anticipato dopo la gara contro l’Inter, quando parlò di tendinite. Diagnosi confermata sia dagli esami effettuati al J Medical, sia a Innsburck, dove il chirurgo che lo operò ormai 14 mesi fa lo ha tranquillizzato.
Serve però un confronto fra Chiesa e Allegri, per pianificare il rientro e soprattutto gestire il suo impiego. Il giocatore vuole essere importante per la squadra e ripagare il supporto della società nel periodo dell’infortunio, come dichiarato dopo la partita di Friburgo, ma è chiaro che l’esterno rappresenta un patrimonio del club e non può rischiare di peggiorare la situazione. Come riporta la Gazzetta dello Sport quindi, i due avranno un colloquio per capire le prossime mosse senza rischi inutili. Aprile è un mese fondamentale e Chiesa è necessario per poter raggiungere gli obiettivi.