Calciopoli, la fuga di notizie ha bloccato le indagini: “C’erano altre squadre”
L’ex procuratore Lepore rivela un dettaglio che ha riscritto la storia di Calciopoli. Le indagini stavano proseguendo e oltre alla Juve erano coinvolte diverse altre squadre, ma una fuga di notizie bloccò totalmente l’operazione.
Nella trasmissione Report si è provato a fare luce sui tanti punti oscuri che rimangono ancora nella conduzione dell’inchiesta di Calciopoli. Le intercettazioni mai pervenute all’attenzione degli inquirenti hanno cambiato il quadro della situazione, in cui è emerso che solo la Juve aveva rapporti privilegiati con il sistema arbitrale. Cosa non vera, perché è evidente che tanti altri dirigenti chiamavano abitualmente, come confessato dallo stesso designatore Paolo Bergamo: “Tutte le squadre mi mettevano pressione”. In particolare c’è un fatto che ha bloccato completamente le indagini e ha stravolto il corso degli eventi. Come rivela l’ex procuratore Giandomenico Lepore.
Calciopoli, l’ex procuratore Lepore: “Dopo che vennero pubblicate le intercettazioni nessuno parlò più”
Nell’intervista concessa a Report l’ex procuratore Lepore racconta come cominciò l’inchiesta di Calciopoli: “Uno dei magistrati prese di tigna le indagini perché era un accanito tifoso del Napoli e ce l’aveva con l’allora presidente federale Carraro per la retrocessione in Serie B”. Si arrivò poi alle intercettazioni: “Cominciammo con la Juventus perché avevamo raccolto più elementi. Dovevamo passare poi ad altre squadre. C’erano anche altre squadre, quasi tutte, diciamo le cose come stanno”.
Ma poi accadde qualcosa che stravolse il quadro: “Un bel giorno un supplemento pubblicato da L’Espresso pubblicò tutte le intercettazioni, quindi automaticamente i telefoni furono chiusi, perché nessuno parlava più. E rimase solo la Juventus”. Altre si sono salvate in corner: “Subito dopo la Juve c’era l’Inter“.
Il 22 maggio 2006 L’Espresso pubblica un dossier di 428 pagine intitolato “Il libro nero del calcio” in cui vengono inserite tutte le intercettazioni a carico di Luciano Moggi e tutti i rapporti fra l’ex dg della Juve che costituivano il cosiddetto sistema. E da qui dunque tutti interruppero le varie comunicazioni e le indagini dovettero fermarsi. Chi ha inviato tutto il materiale alla redazione resta un mistero.