Calcio mercato Juve: sprint Douglas Costa, Keita rifiuta tutti

Messo a segno il colpo Schick in attacco, la Juve ora proverà l’affondo su un altro obiettivo di mercato: un esterno offensivo, tutte le novità di oggi

Calcio mercato Juve: preso Schick con un blitz in Lega Calcio, ora la dirigenza bianconera si concentra sull’esterno che Allegri chiede ormai da molto tempo. Su Federico Bernardeschi si è fiondata l’Inter su richiesta di Spalletti ed al calciatore viola i nerazzurri hanno offerto un contratto da 30 milioni di stipendio in 4 anni. Per la Juventus è difficile trattare con la Fiorentina, sempre restia a cedere i propri calciatori ai campioni d’Italia. È per questo che l’obiettivo numero uno sembra essere su questo versante Douglas Costa.

Il nazionale brasiliano lascerà il Bayern Monaco, club con il quale la Juve può vantare un ottimo rapporto, come confermano gli affari Coman e Benatia. Insomma, se davvero Marotta e Paratici affonderanno il colpo nei prossimi giorni, le possibilità di riuscita sono altissime. Si parla di 30 milioni di euro più bonus, ma attenzione alla concorrenza: l’ex Shakhtar Donetsk piace a tre club che hanno importanti disponibilità economiche, ossia Barcellona, Paris Saint Germain e Liverpool.

Calcio mercato: Keita rifiuta tutti

Come riferiscono il Tempo e il Messaggero, Keita Balde continua a far arrabbiare la Lazio. Il centravanti senegalese starebbe bloccando il mercato dei biancocelesti, poiché Claudio Lotito avrebbe un accordo con il Milan per cedere lui e Biglia per un totale di 60 milioni. I rossoneri sono l’ultimo club in linea temporale, poiché Keita ha anche rifiutato Napoli, Liverpool e Tottenham. Il perché è presto detto: ha già un accordo con la Juve che intende rispettare. Il problema è che la Juve non vuole spendere oltre 30 milioni per un giocatore che tra poco più di sei mesi potrà tesserare a costo zero. Allo stesso tempo, Lotito difficilmente rinuncerà ad una cifra importante per accontentare il giocatore. Il rischio è un anno di tribuna per Keita e lo sbarco a Torino rinviato di un anno.