Un uomo, un calciatore, un campione senza eguali. Questo è Cristiano Ronaldo. Nei suoi tre anni vissuti alla Juventus ha completamente ribaltato la squadra, l’ha tanto aiutata quanto messa in difficoltà e dal suo arrivo all’addio tutto quanto è cambiato.
38 anni, sono pochi i calciatori che raggiungono quest’età e sono ancora in campo. Ma lui non è uno come gli altri, non lo è mai stato e non lo sarà mai. Lui è mito, è leggenda, è l’uomo dei record e che da solo cambia tutto. Più semplicemente è Cristiano Ronaldo. Tanto amato quanto odiato, in bianconero ha scombinato tutte le carte in tavola. Si pensava dovesse essere il messia, il salvatore, l’uomo della Champions.
CR7, in realtà, non ha mantenuto la promessa, non ha portato a Torino la coppa dalle grandi orecchie, però ha cambiato la Juventus.
L’acquisto di Cristiano Ronaldo, per un importo che supera i 100 milioni, non metteva tutti d’accordo in casa Juventus. Beppe Marotta è stato il primo ad opporsi e questo è il motivo della rottura con Andrea Agnelli. Alla fine comunque il portoghese è arrivato, i soldi sono stati spesi, il bilancio è andato in negativo. “Vi porterò la Champions”, titolavano i giornali nel luglio del 2018. E i tifosi ci credevano, ci credevano davvero. Cristiano è arrivato, ha giocato e lo ha fatto sempre. Ha oggettivamente cambiato le partite perché 40 gol a stagione solamente lui li può fare. Ha costretto però la squadra a giocare in modo diverso, in sua funzione. Lui era e doveva essere il protagonista. Non si è mai tirato indietro, ha sempre aiutato, ma ha certamente disunito il gruppo. Senza contare che in tre anni la Juventus non è mai andata oltre i quarti di Champions League, promessa non mantenuta.
Ha vinto due campionati dei 3 che ha giocato, benissimo. Forse però quella Juventus li avrebbe vinti comunque. Nessuno può dirlo con certezza e i suoi gol hanno di certo influito però la squadra c’era ed era forte. E, anche con lui, nel 2021 non l’ha vinto. Ha vinto Coppa Italia e Supercoppa e si è qualificata per la Champions, ma per lui non sembrava essere abbastanza.
Voleva di più, voleva vincere tutto, e aveva capito che con quella Juventus non ci sarebbe riuscito. Pirlo era un allenatore alla prima esperienza e non è riuscito a vincere tutto, a Ronaldo non andava bene.
Fin dal suo arrivo nel 2018, tra Ronaldo e Allegri non sembrava esserci una grande sintonia ma poco importa perché la collaborazione è durata solamente un anno. Con Sarri, ma in parte anche con Pirlo, il portoghese sembrava più sereno. Eppure i risultati stentavano ad arrivare, specialmente in Champions. Questo non lo poteva accettare, perché lui faceva di tutto. Con il ritorno di Allegri in panchina, un rapporto già incrinato si è spezzato definitivamente. Tra la Juventus e Cristiano è stato divorzio lampo.
C’è poi quella partita a Udine, la prima del 2021/22, nella quale non è partito titolare. Quella è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso, insieme al gol all’ultimo secondo annullato per fuorigioco millimetrico. Dopo aver giocato quello spezzone è stato ufficializzato il suo addio, la partenza per Manchester. La squadra però non è mai più stata la stessa. Abituati a giocare per lui, hanno perso il punto di riferimento e dovuto reimbarcare a giocare da squadra. Il riadattamento è tutt’ora in corso.