È un Gianluigi Buffon abbastanza polemico quello che si è presentato in conferenza stampa alla vigilia dell’amichevole Italia-Argentina. Con toni pacati, il capitano della Juventus ha espresso tutto il suo disappunto per le polemiche che sta suscitando la telenovela del suo possibile ritiro dal calcio a fine stagione. Qualcuno gli fa notare che, in fondo, tutto sia nato dalle sue stesse dichiarazioni: prima Buffon ha annunciato il ritiro dalla nazionale dopo la delusione dello spareggio perso contro la Svezia, poi nelle settimane successive è cambiato un po’ tutto, fino ad arrivare all’auspicio di “proseguire per 1-2 stagioni”.
“Non credo che cisia nulla da aggiungere. Il mio è stato sempre un ruolo aggregante – si difende il numero uno – , positivo, ho sempre pensato al “noi” e per questo ho rinunciato anche a dei piccoli record personali. Sulla mia convocazione, una volta chiarito che non venivo a fare una passeggiata, ma potevo essere ancora utile a qualche ragazzo, sono qui per entusiasmo, ma non dimenticate che sono sempre il portiere della Juventus, che non è proprio una squadra di quinta fascia”.
Fabio Capello lo ha difeso parlando di “critiche generate dall’invidia per Buffon”, che ringrazia e rincara la dose: “D’altronde, che siamo uno strano Paese lo si sapeva già da prima. Far sorgere una polemica simile sulla mia persona dopo che da 25 anni indosso la maglia della Nazionale e ho contribuito ad arricchire il palmares con 7 medaglie, a partire dalla Under 15 è incredibile. Ma sono indulgente. Chi ha scritto qualcosa fuori tema, scriverà qualcosa per correggersi, perché ciò che ho letto era fuori dalla grazia di Dio”.
Intanto, ieri il ct Sampaoli ha sostanzialmente “stroncato” Paulo Dybala, affermando che pensava che il numero 10 della Juventus fosse un top player, invece altro non si tratterebbe che di un calciatore “anarchico” e di difficile collocazione in campo… “Io sono molto contento e spero che arrivi alle sue orecchie il prima possibile – risponde Buffon – , perché so come reagiscono i campioni. Maggior stimolo di questo non può esserci per uno del suo calibro”.