Bonucci: “Addio Juve? Non sono cose da raccontare in TV”

Leonardo Bonucci è tornato sull’addio alla Juventus durante l’intervista rilasciata alla Domenica Sportiva e dà chiari indizi sulle motivazioni

Leonardo Bonucci protagonista ieri sera di un simpatico siparietto con il dg bianconero Beppe Marotta alla Domenica Sportiva. Il difensore del Milan è intervenuto subito dopo la vittoria contro il Sassuolo e ha parlato anche del suo passato bianconero. Poco prima, Marotta aveva sottolineato che fosse stato Bonucci a chiedere la cessione e che la Juventus, preso atto della sua volontà di non proseguire in maglia bianconera, lo abbia accontentato facilitando il passaggio in rossonero per 40 milioni di euro più bonus.

Interrogato sull’argomento, il numero 19 del Milan non ha negato di aver chiesto la cessione a Madama, ma ha lasciato intendere che sia successo qualcosa di non più superabile. Qualcosa che non avrebbe consentito di proseguire serenamente la carriera in bianconero del centrale viterbese.

“Tra me e Marotta c’è un grande rapporto – ha detto Bonucci in collegamento dal Mapei Stadium – . C’è stata sempre schiettezza e disponibilità nella mia avventura di sette anni alla Juve. Quella parte di carriera si è conclusa però per motivi che non sarebbe carino svelare in diretta televisiva. Col direttore e con la società non ho avuto però alcun problema, sono grato alla Juventus per avermi reso il giocatore che sono oggi e se qualche giorno fa ho ritirato un premio dalla Fifa è merito anche della squadra”, ha concluso elogiando gli ex compagni bianconeri.

Bonucci con chi hai rotto?

Parole che sui social network hanno rinfocolato vecchie polemiche: se con Marotta e la società Bonucci non ha avuto problemi, la naturale conclusione è che sia successo qualcosa con l’allenatore e/o gli ex compagni. Comunque sia, si tratta ormai di un capitolo chiuso: Bonucci ha trovato al Milan addirittura la fascia di capitano e un ruolo da leader assoluto, mentre la Juventus senza di lui sta andando addirittura meglio (punti alla mano). E vissero tutti felici e contenti.