Federico Bernardeschi ha rilasciato oggi una lunga intervista a Juventus TV dopo essere tornato titolare nelle ultime due partite. Il numero 33 bianconero si è soffermato inizialmente sulle ultime due vittorie, che sono servite per dare una parvenza di continuità alla squadra di Andrea Pirlo. “Vittorie? È quello che ci permette di trovare fiducia e i meccanismi necessari per una grandissima stagione che sicuramente andremo a fare. Queste ultime due vittorie con un po’ di difficoltà, ma con un bel gioco e mostrando lo spirito della squadra e del mister, sono veramente importanti: qualificazione in Champions League e segnale al campionato. Ora – prosegue – serve continuità nel lavoro, anche se in questo periodo c’è poco tempo tra una partita e l’altra. Però abbiamo partite importanti davanti e vogliamo vincerle tutte.”
Dopo essere tornato al gol in nazionale, Bernardeschi ha ritrovato la titolarità nelle ultime due partite anche con la Juventus. Pirlo stravede per Federico e ha intenzione di recuperarlo anche se negli ultimi tempi è parso un po’ giù di morale. “Con lui ho un bellissimo rapporto di sincerità e fiducia – dice il fantasista di Carrara – Lui si è calato molto bene in questo ruolo, è stato un fuoriclasse abituato a gestire spogliatoi anche quando giocava e questo l’ha facilitato molto. Lo si vede nel rapporto con noi giocatori: è davvero un rapporto di gestione a 360 gradi. Ti parla molto e spiega molto le cose, ed è fondamentale in uno spogliatoio come quello della Juve. Similitudini con la nazionale? Per un giocatore è motivo d’orgoglio e ho sempre fatto bene, Mancini è stato bravissimo a creare gruppo e serenità. In egual modo questo avviene alla Juve, è quello che sta creando Pirlo con lo staff insieme alla società. Sono fortunato in questo: giocare nella Nazionale e nella Juve in ambienti così belli è motivo ulteriore d’orgoglio”.
A proposito della stagione che è appena iniziata, Bernardeschi sottolinea subito che sia molto diversa da quella passata. “Ogni stagione è una storia a sé, ogni stagione va vissuta e giocata con tanto sacrificio, passione, umiltà e determinazione. Queste sono le cose principali che ogni giocatore deve portare dentro, aiutando la squadra, i compagni, lo staff tecnico e di conseguenza la società”, argomenta l’ex Fiorentina.
Intanto, la Juve quest’anno ha portato a Torino un altro ex viola, quel Federico Chiesa con cui Bernardeschi si trova da dio. “Ci conosciamo da tanti e anni e abbiamo fatto un percorso simile e diverso allo stesso tempo – ammette – Adesso siamo entrambi qui e vogliamo dare qualcosa in più alla Juve e alla Nazionale. Lui è un bravissimo ragazzo, mi ha chiesto dei consigli e sto cercando di aiutarlo ad inserirsi, ma è già pienamente inserito perché siamo un insieme di uomini ben strutturato. Una cosa fondamentale in uno spogliatoio: quando ci sono uomini veri che parlano e discutono delle cose, è la miglior soluzione per trarre vantaggi per tutta la stagione.”
Dopo Cagliari e Ferencvaros, la concentrazione è tutta al Benevento, una trasferta difficile attraverso cui passano le ambizioni della Juventus in campionato. “Una trasferta tostissima, non è facile andare a giocare là contro di loro, sono una ‘piccola’ ma hanno le idee ben chiare, lo si è visto in questo inizio di campionato. Bisognerà essere pronti e andare in campo da Juventus, senza sottovalutare la partita e tutto verrà più facile. Che campionato è? Questo è più particolare. Un po’ come gli ultimi mesi dello scorso campionato, ci sono ritmi frenetici: ogni due giorni si gioca, chi ha competizioni europee non si ferma mai, viaggia continuamente. Questo fa accumulare stanchezza e stress. Questo campionato va gestito in maniera molto particolare, a 360 gradi curando maggiormente tutti i dettagli che di solito si possono trascurare. In questo periodo invece va curato ogni minimo dettaglio, così secondo me puoi fare la differenza. Quest’anno ci sono tante squadre forti, ma lo scudetto ce l’abbiamo ancora noi sul petto, e lotteremo e combatteremo per averlo pure il prossimo”, conclude Bernardeschi confermando di essere ragazzo molto saggio.