Federico Bernardeschi vuole il massimo dal nuovo anno. “I buoni propositi per il 2018? Vincere e alzare più trofei possibile!”, ha dichiarato oggi l’ex viola ai microfoni di ‘Sky Sport’. La Juventus sta preparando la prossima sfida di campionato contro l’Hellas Verona in trasferta, ma Bernardeschi intanto fa il bilancio personale del 2017, ricordando due cose in particolare: “Innanzitutto la bellissima scorsa stagione, che mi ha permesso di approdare alla Juventus. E poi, il giorno del mio arrivo a Torino, con tantissimi tifosi pronti ad accogliermi con calore e gioia – ribadisce – , un’immagine che mi rende felice ed orgoglioso”.
Il talento di Carrara sta forse giocando meno di quanto si aspettava, ma si sa che alla Juventus la concorrenza è tantissima. Ci vuole pazienza e tanto lavoro, per farsi trovare pronti al momento opportuno: “Sono molto sereno – prosegue Bernardeschi nonostante lo scarso impiego – e mi trovo benissimo con i miei compagni. Il mister mi dice di stare tranquillo, di lavorare e continuare a migliorare come sto facendo”. “Carrara? Parlare della nostra città è inevitabile, ed anche un po’ emozionante. Gigi, poi, è un esempio da seguire per ognuno di noi, sia con la sua presenza che con le sue parole”.
Ora la testa della Juventus è concentrata sulla trasferta di Verona: dopo otto partite senza subire gol (l’ultima contro una diretta concorrente per lo scudetto come la Roma), i bianconeri guardano con maggiore ottimismo al futuro.
“È stato un successo importante, contro una squadra forte che lotta per le prime posizioni della classifica. Abbiamo chiuso un ciclo di parte nel migliore dei modi, dando un segnale alle avversarie: questo ci gratifica molto – sottolinea – , dobbiamo continuare su questa strada”.
Bernardeschi più di tutti sta capendo cosa significhi stare dentro l’ambiente bianconero, un ambiente nel quale si lavora tutti i giorni con in testa un solo obiettivo. Una mentalità che l’ex viola ha già sposato in pieno.
“Da esterno, ho sempre detto che della Juventus mi colpiva la mentalità con la quale i bianconeri affrontavano ogni partita. Ora che sono qui, mi sono accorto di cosa c’è dietro, delle ore di lavoro costante, dello spirito di sacrificio e della voglia di vincere e arrivare lontano. Credo – conclude – che sia questo a fare la differenza tra la Juve e le altre squadre”.