La Juve che ha battuto ieri la Fiorentina per 3-0 non deve farsi ingannare dal risultato. È stata tutt’altro che una vittoria larga, ma ovviamente non per gli episodi arbitrali di cui parlano Commisso e tutti quelli ridotti allo status di rosiconi dopo 8 anni di successi bianconeri. Se analizziamo la prestazione, la Juventus non ha presentato nemmeno stavolta tracce di “sarrismo” ed essendo ormai a febbraio, non ci si può più nemmeno giocare il jolly del “presto vedrete lo spettacolo”. A pochi giorni dagli ottavi di Champions League, la squadra sembra essersi ormai cristallizzata in un possesso palla lento e sterile, che produce azioni offensive con il contagocce.
Il primo tempo della gara disputata ieri all’Allianz Stadium è stata sulla stessa falsariga di Napoli, con la prima occasione offensiva confezionata intorno alla mezz’ora e almeno due parate decisive di Szczesny. Il portiere polacco ha dimostrato anche ieri di essere un numero uno di livello assoluto, a dispetto di tutte le voci che vorrebbero i bianconeri a caccia di un altro estremo difensore. Senza i suoi due miracoli probabilmente staremmo qui a parlare di un’altra partita, perché si sarebbe potuta mettere davvero male, con i campioni d’Italia in uno stato psico-fisico ancora convalescente. Per fortuna è arrivato il gol di Ronaldo su calcio di rigore a cambiare l’inerzia della gara, con Beppe Iachini costretto a rivedere la strategia iniziale.
Come spesso accade, dopo il gol che sblocca il risultato, le partite cambiano ed è successo altrettanto durante Juventus-Fiorentina, anche se per mettere al sicuro il match la Vecchia Signora ha dovuto attendere l’80’ e un altro penalty. Il canovaccio, a parte qualche sprazzo, è sempre lo stesso: la Juve che fa una fatica immane a fare un tiro in porta, ma poi sale in cattedra Ronaldo, che sblocca la partita con una giocata delle sue e diventa tutto più facile. Il portoghese ieri è giunto a quota 19 gol stagionali in campionato, 50 in tutto da quando è a Torino.
Chi pronosticava in estate un CR7 decisivo perché mandato in gol dalle trame di Sarri imparate a memoria durante gli allenamenti ha ciccato in pieno. È Sarri che viene mandato a vittoria dalle giocate di Ronaldo, che sia ben inteso, è stato acquistato proprio per questo: risolvere le partite. Purtroppo la squadra non lo sta nemmeno aiutando, altrimenti il suo score potrebbe essere ancora migliore. Sarri continua a dire che con il possesso palla logora gli avversari, ma trattandosi di una strategia difensiva per definizione, lo stesso possesso si rivela spesso un’arma a doppio taglio per i giocatori di cui dispone la rosa bianconera. Elementi più adatti agli “strappi” come Douglas Costa e Dybala, che ad una manovra che non porta praticamente mai ad un cross, né a mettere un attaccante a tu per tu con il portiere avversario.
E se proprio vogliamo dirla tutta, la condizione atletica non sembra nemmeno essere differente da quella dell’anno scorso. Ci si aspettava gare dai ritmi inglesi con l’arrivo di Sarri, ma da inizio stagione ad oggi se ne sono viste davvero poche, forse solo in Coppa Italia, dove le pressioni sono minori, gli avversari più rimaneggiati ed è oggettivamente più semplice provare a giocare in scioltezza senza pensare tanto agli equilibri. Ad oggi, dunque, è una Juve Ronaldo-dipendente, poiché senza i gol del portoghese difficilmente si sarebbe sopperito alle lacune di un centrocampo che praticamente non dà alcun apporto in termini realizzativi. Oltre ai cross non si vedono quasi mai inserimenti da parte delle mezzali: è il possesso fine a sé stesso che costringe i centrocampisti a rimanere troppo bassi? Sono le caratteristiche dei giocatori a disposizione?
Un miglioramento importante c’è, comunque, strettamente legato alla singola partita: la porta è rimasta inviolata, per quello che è l’8° clean sheet stagionale. Merito soprattutto delle parate di Szczesny e di alcune chiusure da top assoluto di de Ligt, perché in totale ieri la Juve ha concesso alla Fiorentina ben 7 occasioni da gol, di cui 4 nitide.