Anche se il governo valuta la possibilità di rinviare la ripartenza degli allenamenti dal 4 al 18 maggio, la Juve prepara un protocollo per la ripresa. Nel weekend è rientrato a Torino solo Miralem Pjanic, mentre gli altri otto stranieri attualmente all’estero rientreranno nei prossimi giorni, senza un calendario definito. Andrea Agnelli non ha diramato alcuna convocazione (potrebbe però arrivare in questi giorni), lasciando al buonsenso dei tesserati la scelta della data. Di sicuro, dal momento in cui Ronaldo e gli altri sbarcheranno a Torino dovranno osservare 14 giorni di isolamento.
Al momento, dunque, c’è la certezza che qualora si ripartisse il 4 maggio, solo Pjanic e i calciatori rimasti in Italia potrebbero tornare al lavoro. L’altra certezza è che al JTC della Continassa si sta lavorando per essere pronti ad ogni evenienza, anche quella della ripresa ad inizio del mese prossimo. La dirigenza e lo staff tecnico hanno già stabilito che la squadra dormirà al J Hotel e non potrà vedere la famiglia. Al campo di allenamento si trasferirà attraverso un tunnel, tramite il quale poi ciascun giocatore rientrerà nella propria stanza per la doccia.
Almeno per il primo periodo, non saranno consentiti assembramenti nella hall, nei corridoi o nelle altre aree comuni della struttura. Tutti i tesserati saranno sottoposti a tamponi e test sierologici, mentre i tre contagiati Rugani, Matuidi e Dybala inevitabilmente dovranno superare esami più approfonditi. Gli allenamenti si svolgeranno in due fasi: le prime due settimane saranno di lavoro esclusivamente atletico e a gruppi, mentre poi ci saranno altre due settimane si tornerà a lavorare con il pallone, con schemi, tattiche e partitelle. Insomma, le date stabilite da Lega e Figc non tornano: anche se si partisse il 4 maggio, difficilmente si potrebbe giocare il 27-28 Juventus-Milan di Coppa Italia. Se invece gli allenamenti fossero rinviati al 18 maggio, per le partite se ne parlerà a fine giugno.