Massimiliano Allegri ha aperto la conferenza stampa alla vigilia di Juventus-Fiorentina facendo il punto sull’infermeria e le difficoltà che presenterà il match: “Sono a disposizione quasi tutti a parte Kean e De Sciglio. La Fiorentina sta facendo bene, ha tre punti più di noi. Quando gioca usa tutta l’ampiezza, è una squadra sbarazzina con un allenatore bravo. Bisogna fare una partita giusta sotto il piano tecnico, difensivo – esordisce – Vittoria con lo Zenit? Non è la svolta, la normalità deve essere quella. La abbiamo in Champions ma non in campionato. La normalità è vincere una partita, metterla da parte e pensare a quella dopo. È questo l’aspetto su cui dobbiamo lavorare”.
Il ritiro sembra abbia fatto bene, ma cosa è cambiato rispetto a prima? “Ne parlavo ieri. I giorni in cui siamo stati insieme, sono quelli che sono mancati quest’estate. Si chiacchiera – riferisce Allegri – si ha tempo di lavorare, anche non in modo pesante. Son quei momenti che quest’estate non abbiamo avuto. Ci son serviti per questo, ma l’importante è chiudere bene prima della sosta. Critiche? Le critiche fanno parte del gioco, soprattutto per un allenatore che non stava facendo risultati. È uno stimolo e un divertimento per me. L’ho vissuta cercando di analizzare il momento: dall’inizio del campionato ad ora, ci sono state situazioni che vanno migliorate. Non meritavamo di perdere con Sassuolo ed Empoli, mentre col Verona è stato sbagliato l’approccio nel primo quarto d’ora. Ogni tanto diamo qualcosa per scontato, e questo non deve accadere. La squadra ha sempre avuto un buon approccio, a parte Verona che arrivavamo da una sconfitta pesante. Dopo che andiamo in vantaggio abbiamo un momento in cui stacchiamo la spina. In quel momento lì diventiamo vulnerabili. Le partite in campionato sono tutte da bollino rosso. Finché non troviamo una continuità a livello mentale, sono tutte da bollino rosso. I fatti dicono questo. La Juventus non può essere la squadra che gioca le partite e non sa che succede. Le partite nostre in campionato fin qui son state sempre aperte, e questa è una cosa su cui dobbiamo lavorare”.
Uno dei temi del girono è la convocazione del baby Matias Soulé nella nazionale maggiore argentina: una convocazione dettata dalla volontà di evitare che diventi un altro oriundo italiano. “Hanno convocato dei ragazzi giovani – risponde il tecnico livornese – Soulé è bravo, ora lasciamolo tranquillo ma non facciamo gli stessi errori che facciamo di solito con i ragazzi giovani che dopo 3 partite diventano da Pallone d’Oro. Un giocatore trova la maturità a 25 anni, ma deve fare tante partite. Under 23? È molto importante perché anticipa la crescita dei ragazzi, che devono fare un percorso passando attraverso la B, poi una A medio-bassa e da lì valuti se può giocare la Juventus. Questo è un percorso che abbiamo deciso di far fare ai ragazzi: esempio Ranocchia, Fagioli, che stan giocando tutte le partite, altrimenti è una perdita di tempo. Si sbaglia a mandarli subito in Serie A, dopo aver fatto magari un anno ai margini alla Juve. Se poi non giocano perdono un anno. La crescita di ogni singolo giocatore deve essere quella”, insiste Allegri.
Quanto alla formazione che affronterà domani alle 18:00 la Fiorentina, come sempre Allegri non si sbilancia: “Bonucci riposa? Vediamo. Oggi faremo il penultimo allenamento, la squadra sta discretamente bene. Dobbiamo rimanere con i piedi per terra. La Juventus è un’ottima squadra, deve lavorare e cercare di non prendere gol. Togliere quella sensazione che quando facciamo la fase difensiva nella nostra metà campo – sottolinea – siamo troppo leggerini. Dobbiamo stare ancora molto zitti, pedalare e lavorare. Cambiarne uno/due cambia poco. Per avere tanti giocatori offensivi, serve che siano disponibili anche per la fase difensiva, altrimenti diventi vulnerabile. Sono strani: quando c’è da fare la fase difensiva ‘ni’, quando prendono la palla invece partono. Cuadrado? Sta bene. Ha giocato tante partite, ha fatto molto bene in questi due anni. Devo ancora decidere chi far giocare domani, davanti e dietro. Locatelli è cresciuto e sta crescendo. McKennie è più ordinato, prima era più anarchico. Ha due-tre situazioni favorevoli a partita, sta molto bene fisicamente. Dybala? È un giocatore importante, tecnico. L’ho trovato maturato, voglioso. Si allena nel modo giusto, perché noi giochiamo come ci alleniamo. Rabiot? È inutile parlare di potenziale. Adrien deve fare molto di più, semplice. Morata? L’altra sera ha fatto una buona partita e finalmente ha segnato. È stato agevolato perché ha giocato meno davanti alla porta. Kaio Jorge? Sta meglio fisicamente, ha giocato un po’ di spezzoni. Lui può giocare da prima punta o in coppia con un’altra punta”.
Infine una battuta su Vlahovic, oggetto del desiderio della Juventus: “Fino a che non li alleni è difficile dar un giudizio. È bravo – ammette Allegri – lo dimostrano i numeri. Ma noi abbiamo ottimi difensori, sono tranquillo”.