Allegri: “Col Sassuolo giocano questi quattro, Kaio Jorge no”
Massimiliano Allegri in conferenza stampa alla vigilia di Juventus-Sassuolo: “I punti lasciati per strada ci impongono di vincere”
Massimiliano Allegri mette in guardia i suoi dalle insidie della squadra di Alessio Dionisi alla vigilia di Juventus-Sassuolo. “Il Sassuolo gioca bene e pulito. Hanno giocatori tecnici – argomenta il tecnico livornese – Dionisi è un bravo allenatore alla prima esperienza in Serie A. Per noi è una partita importante, perché sennò il punto di Milano non ha senso. Dobbiamo vincere, non giocare. Magari ci saranno dei cambi, vediamo domani la formazione. Prossime partite? Abbiamo innanzitutto domani. Ci sono delle partite che bisogna giocare come quella con l’Inter. Domani dobbiamo vincere, ci sarà bisogno dell’aiuto del pubblico. E la prima del trittico che ci porterà alla sosta. In mezzo lo Zenit che ci può dare il passaggio del turno”.
Allegri: “Arthur sostituto naturale di Locatelli”
A proposito dei primi 11 titolari, Allegri fa il punto sull’infermeria, ma lascia molto dubbi al solito per non dare vantaggi agli avversari. “Abbiamo recuperato Rabiot, abbiamo fuori Bernardeschi e Kean. Queste sono le ultime, gli altri sono a disposizione. Kaio Jorge? Dall’inizio no anche se è un giocatore interessante e bravo, lo ha dimostrato sia col Torino sia con l’Inter. Si è presentato. Sta lavorando e sta crescendo. Credo che possa avere un’ottima carriera. È sveglio, tecnico e sa come si gioca a calcio. Sostituto di Locatelli? Come caratteristiche è Arthur, ma possono giocare anche insieme. Magari con Arthur mezzala di regia come al Barcellona, con Locatelli o Ramsey davanti alla difesa. Ma la formazione la deciderò domattina”.
La situazione di classifica non consente alla Juve di sbagliare più, bisogna vincere tante partite di fila se si vuole provare a rimontare quelle lì davanti. “I punti che abbiamo lasciato non ci consentono di avere grandi margini. La vittoria della Roma ci ha consentito di andare a Milano in condizioni migliori – ricorda – Il pari di Milano è importante se domani vinciamo, se non è come se avessimo perso. Ci vuole uno sforzo per far bene. Dobbiamo fare una partita giusta fisicamente e tecnicamente. In questi 10 giorni, con responsabilità, ci giochiamo molto. Domani giochiamo alle 18.30 di mercoledì. È un orario strano. Veniamo da una partita di grande attenzione a San Siro con 60 mila persone. C’era un’adrenalina molto grande. Domani è più complicata da preparare. Servirà un dispendio di energie mentali superiore. Il Sassuolo se lo lasci giocare ti mette in crisi. Dobbiamo cercare di giocare meglio, ed essere compatti. Magari fare 2 gol che non li facciamo dalla Sampdoria. Potrebbe essere il nostro obiettivo di domani vincere con 2 gol di scarto – insiste – anche se non sarà facile”.
Juve-Sassuolo: l’attacco non è un problema
Tra le certezze c’è il rientro dal 1’ di Paulo Dybala, che dovrebbe dare una mano ad un attacco che fin qui ha fatto fatica a concretizzare. “L’attacco non è un problema. Dybala sta crescendo, Morata l’anno scorso ha fatto 20 gol, Chiesa ne ha fatti 14 o 16 tra tutto. Quest’anno saranno importanti i gol di Dybala e dei centrocampisti. Domenica a Milano le due palle nell’area andavano chiuse con l’arrivo del centrocampista. Dobbiamo migliorare in entrambe le fasi. È normale che Dybala è un calciante, calcia le punizione. Ma Kean e Locatelli hanno fatto due gol a testa. Ma è la caratteristica di questa squadra, visto che abbiamo perso uno che ne faceva 30…”
Tornando sulla formazione, Allegri dà poi qualche titolare: “Dybala? Gioca, e gioca anche Chiesa. Vi accontento tutti. Gioca Perin al posto di Szczesny. Vi ho dato due attaccanti e un portiere e rientra De Ligt. Se ve li dico tutti non potete più scrivere niente domani. Chiesa giocatore di livello mondiale solo per gli altri? Anche secondo me è un giocatore di livello internazionale, ha giocato tanto e viene dall’Europeo. Ha un dispendio alto e veniva da partite giocate di seguito. Domenica, sbagliando, avevo letto la partita in un determinato modo mettendo Kulusevski su Brozovic. Poi non sapevo che quello tirasse con la deviazione e prendessimo gol. Ma ci sono tante partite, Chiesa non è andato in panchina per demerito: avevo letto la partita così. Poi è entrato bene con gli altri. Ma Chiesa è un punto fermo della Nazionale e della Juventus. Gli stessi giocatori – prosegue – non possono giocare tutte le partite, se no ce ne vogliono 50. Ogni tanto bisogna farli riposare, non sono motorini. È una questione anche mentale. Ma non capita solo a lui, ma a tutti. Se facciamo una gestione buona di tutta la rosa, possiamo arrivare in fondo. A Milano abbiamo finito in crescendo contro un Inter che – non lo dico per scaramanzia – è la favorita per lo scudetto. Poi magari Inzaghi dice il contrario, poi il calcio è opinabile. Secondo me con lo Zenit non abbiamo giocato bene, mentre con l’Inter sì. Tutto dipende dall’avversario che hai davanti. Le squadre non sono uguali, non lo siamo neanche all’anagrafe. Nel calcio tutto è opinabile, dopo, non prima”.