Massimialiano Allegri ha rilasciato una lunga intervista alla Gazzetta dello Sport dopo la consegna della quarta Panchina d’oro. Il tecnico bianconero non crede che questa Juventus sia imbattibile, come ha detto sostanzialmente ieri Antonio Conte, ma è consapevole della sua forza, aumentata in maniera esponenziale dalla presenza in squadra di Cristiano Ronaldo. “Ha alzato l’asticella della nostra autostima in Europa. Lui è diverso dagli altri. Ed è un cecchino incredibile – ammette Allegri – , avete visto contro il Milan? Una palla giusta, un gol. In più si è integrato a meraviglia con la squadra. Spero che vinca il Pallone d’oro. Se lo merita”. Il tecnico bianconero ammette di essere stato molto fortunato per aver potuto allenare grandi campioni, ma la sua sfida è anche quella di crescere i campioni del domani, come ad esempio Rodrigo Bentancur. “È un ’97, alti e bassi per un talento così sono inevitabili. Non è ancora pronto a reggere da solo il peso di un centrocampo importante come quello della Juve – sottolinea Allegri – . Ha bisogno di Pjanic e Pjanic con Bentancur al fianco diventa ancora più forte”.
Tra gli altri nomi sugli scudi dell’attuale Juve, non possono non esserci Bernardeschi e Cancelo. “È molto bravo quando attacca – dice sul portoghese – ma deve ancora crescere in fase difensiva. Il problema è che certi stranieri non accettano di pensare a difendere. Non è nella loro cultura. Bernardeschi e la frase sulla Fiorentina? Mi sono reso conto che molti fiorentini si sono offesi. Firenze è una città fantastica e quando posso ci vengo in vacanza. Però è diverso giocare in squadre di medio alta classifica o nella Juve. Un errore può costare scudetto o Champions”.
A proposito di Champions, Allegri conferma sia il primo obiettivo della Juventus in questa stagione, ma senza guardare troppo in avanti. “La Champions vera inizia a marzo. Non ora. Intanto, però, dobbiamo passare il turno. Per me – ammette il tecnico della Vecchia Signora – eravamo pronti per vincere anche quando abbiamo affrontato il Barcellona. Rispetto alle finali con Barça e Real posso dire che tutto il mondo Juve è cresciuto. Ha preso consapevolezza della propria forza in Europa. Viviamo la Champions con meno ansia. E questo è importante ma quest’anno ci sono tante squadre che possono vincere. C’è un livellamento in alto”.
Quanto al futuro, Allegri non nega la volontà di fare un’esperienza all’estero e poi chiudere magari con la nazionale italiana. “Estero? Sarebbe una bella esperienza. Però, per il momento, spero di restare a lungo alla Juve. Ho alle spalle una società forte che programma con abilità presente e futuro. Mi piacerebbe fare il ct? Certo. Ma non ora. Mancini sta svolgendo un ottimo lavoro. Magari potrebbe essere l’ultimo atto della mia carriera. Il problema – conclude – è che tutto dovrebbe coincidere al momento giusto. C’è tempo”.