Massimiliano Allegri non si è sottratto alle telecamere nel post partita di Juventus-Benfica. “Abbiamo fatto 20 minuti bene – ha esordito ad Amazon Prime Video – potevamo fare il 2-0. Poi nel momento di difficoltà non abbiamo difeso bene, abbiamo concesso qualche tiro. Il rigore mentalmente ci ha tagliato le gambe. Sono momenti che fanno parte del calcio, ora dobbiamo stare zitti e lavorare, riprendendo il cammino”.
L’accusa principale che viene mossa al tecnico livornese è quello di non aver dato un’impronta alla squadra: “Sì, mi sento in grado di farlo. Ci mancano giocatori, ora dobbiamo lavorare con serenità e la responsabilità che dobbiamo avere tutti. Problemi? Abbiamo giocato molte partite, ma in questo momento potremmo dare mille spiegazioni. C’è da lavorare, domenica c’è un’altra gara importante, bisogna cercare di chiudere al meglio”.
Quanto alla sua posizione, Allegri non sente la sua panchina traballare: “Non mi sento a rischio, sono momenti che fanno parte del calcio. È la prima volta che la mia squadra perde due gare di fila in Champions. Loro potevano fare il 3-1 o il 4-1, potevamo pareggiare, ma sarebbe stata una prestazione al di sotto delle aspettative. Ci sono aspettative molto alte, ma mancano anche tanti giocatori. Questo lo dobbiamo contare a livello numerico e di quantità, i ragazzi hanno giocato tante partite”.
Leonardo Bonucci parte dai fischi dello Stadium durante l’intervista ad Amazon Prime Video: “Sono giusti, c’è poco da dire. Abbiamo perso una gara che non dovevamo perdere ed è giusto che veniamo fischiati e ci metto la faccia io che sono il capitano. Attraversiamo purtroppo questo momento in cui facciamo fatica a fare tutto dopo il gol. Preoccupato? Lo sono – ammette – non c’è da nascondere nulla. Usciamo spesso dalla partita non so per quale motivo e questo mi preoccupa. Facciamo fatica ad essere costanti. C’è poco da dire, dobbiamo solo stare zitti, lavorare e andare avanti. Credo sia una situazione che si può cambiare, abbiamo fuori tanti giocatori e la stanchezza si fa sentire. La colpa è di tutti e non del singolo”.