Allegri: “Mi hanno chiamato per riaprire un ciclo in 4 anni”
Massimiliano Allegri in conferenza stampa alla vigilia di Juventus-Salernitana: “Vogliamo arrivare a giocarci il 3° posto con l’Inter”
Massimiliano Allegri ha parlato in conferenza stampa alla vigilia di Juventus-Salernitana. Il match contro il fanalino di coda della Serie A arriva subito dopo l’eliminazione dalla Champions League: “Che reazione voglio vedere? La Salernitana è diversa dall’andata – ammonisce subito il tecnico livornese – ha fatto buoni risultati. Ha pareggiato col Milan, con il Sassuolo, gioca meglio ed è più propositiva. Domani dobbiamo cancellare l’eliminazione dalla Champions e chiudere questo periodo nel migliore dei modi per cercare di rimanere a 3 punti dall’Inter e giocarci lo scontro diretto”.
Nessuna lite con Dybala
Nelle ultime ore le acque in casa Juventus sono state agitate da una richiesta dei giocatori che avrebbe alimentato la tensione, ma alla quale Allegri ha risposto no senza alcun problema. “Hanno fatto una richiesta e ho detto no – chiarisce subito l’allenatore della Juventus – Non è successo niente, ma veramente, anzi: hanno capito e sono stati bravi, comunque dopo l’allenamento di oggi siamo rimasti in ritiro. Di solito arriviamo la sera. Ma domani è delicata, veniamo da tante partite, poi ci riposiamo, siamo più sereni e ho chiesto di rimanere insieme, appassionatamente. Discussione? Non c’è stata alcuna discussione – aggiunge – Sono stato giocatore anch’io, non a questi livelli, giustamente loro fanno le loro robe. Ogni tanto il casino ci serve, sennò diventiamo piatti. Dopo il Villarreal, infatti, prima di addormentarmi mi sono detto: mannaggia la miseria, siamo troppo piatti, serve il pretesto per far casino! Grazie ai ragazzi per l’opportunità”.
Qualcuno dice che questi non siano buoni segnali, Allegri è invece convinto che la strada sia quella giusta. “Credo che con la società stiamo costruendo un percorso importante. Abbiamo messo buone basi, non si può ottenere tutto subito, costruire ci vuole tanto. Siamo sulla buona strada e abbiamo trovato una scorciatoia. Per distruggere ci vuole poco – prosegue – bisogna stare molto attenti. Siamo passati da una situazione molto pericolosa, quella del 6 gennaio, alle 22.30, eravamo a -10 dall’Atalanta. Lì siamo stati bravi e fortunati, cosa che non è capitata con il Villarreal. Ora siamo in una buona situazione, abbiamo possibilità di consolidare il quarto posto, abbiamo anche uno scontro diretto con l’Inter a -3 e il 6 gennaio nessuno l’immaginava. Ci sono anche cose positive, non solo negative. L’equilibrio deve regnare alla Juventus, per arrivare agli obiettivi non si può salire sulle montagne russe. Martedì non eravamo la squadra che può vincere la Champions, io ho parlato di ambizione e dovevamo averla tutti; giovedì è tutto da rifare ed è fallimento. Voi dovete scrivere, giustamente, noi dobbiamo mantenere l’equilibrio ed essere lucidi. Non è che il martedì i giocatori hanno un valore e il giovedì, a differenza di ciò che sento dire hanno giocato bene, creando 5-6 palle gol in un ottavo di finale: quante ne vuoi creare? 12-13? Impossibile. Con lo Spezia avevamo creato meno. Le ciambelle ogni tanto non vengono con il buco, nessuno se l’aspettava chiaramente. Se gliel’avessi detto del 3-0 per il Villarreal? Chi l’avrebbe detto? Nessuno. Così come il 3-1 del Real Madrid. Il calcio è questo. Dopo la sosta avremo tutti a disposizione, eccetto Chiesa e McKennie. Rientra Zakaria, Alex Sandro. Bernardeschi, Bonucci, Chiellini e Dybala saranno in una condizione migliore. Abbiamo l’occasione di giocarci le ultime partite con tutta la rosa. Avrò sicuramente modo di rimediare a eventuali sbagli di formazione. L’altro giorno avevo 5 giocatori, 3 di questi non potevo metterli al 60′. Se andavamo al 120′ ci arrivavano dopo tre giorni. Voi non lo sapete, ma non è che sono matto a mettere Dybala a 10′ dalla fine perché dormo in panchina. Il fallimento si scrive perché dalla Juve ci si aspetta tanto, ma ci sono valutazioni oggettive che dobbiamo fare noi. Fortunatamente sono abbastanza equilibrato, non mi faccio spostare nei giudizi, soprattutto sulle valutazioni dei giocatori a disposizione. Gli schemi faccio fatica a farli, ma sulla valutazione dei giocatori difficilmente sbaglio”.
Allegri: “Formazione? Devo valutare”
A proposito della formazione che affronterà la Salernitana, non ci sarà sicuramente Locatelli a centrocampo: “Devo valutare, scegliere, abbiamo provato situazioni. Chiellini, Dybala e Bernardeschi stanno meglio – ammette – non avendo 90’ nelle gambe dobbiamo scegliere chi inizia e chi va in panchina. Arthur? Domani gioca, ultimamente gioca sempre. Arthur veniva da 6 mesi di inattività. C’era bisogno di tempo per metterlo in condizione, per inserirlo in un momento in cui c’era bisogno di compattezza e solidità. Ci sono vari passaggi per costruire una squadra, come nella vita. Ci vuole pazienza e tempo, credo che siamo sulla buona strada. Diffidati? Non valuto niente, è una partita da vincere. Poi con quelli che avremo giocheremo con l’Inter “.
Tornando sul progetto, Allegri si sente ben saldo sulla panchina, avendo 4 anni di contratto: “Non sono abituato a giudicare, quelli che giudicano mi sanno di poco. Devo guardare insieme alla società, il lavoro lo facciamo insieme e mi hanno chiamato per questo, per costruire in 4 anni e tornare a vincere. Abbiamo accorciato i tempi con un ottimo mercato di gennaio. L’anno prossimo – aggiunge – anzi ora faremo valutazioni su come migliorare la squadra. Se il quarto posto è un fallimento per voi, fate bene a scriverlo. A giugno, se la Juve fa il 4o posto, tutti falliscono, secondo o terzo. Il vecchio detto: chi vince è un bravo ragazzo, chi perde… Non c’è da spaccare l’atomo: c’è da vincere e portare a casa gli obiettivi, partendo dalla valutazione su cosa e chi abbiamo a disposizione. Voi dovete vedere le vostre cose, fate il vostro lavoro. A volte le critiche fanno bene. Intanto cerchiamo di battere la Salernitana, Nicola è un osso duro e sta facendo un buon lavoro, quindi poi vedremo. Soprattutto per avere l’ambizione di giocare lo scontro diretto con l’Inter a -3, anche se hanno una partita in meno. Eravamo a 10 punti dal quarto posto il 6 gennaio”.
La rosa subirà sicuramente delle modifiche, ma Allegri ovviamente non le viene a dire in conferenza stampa. “C’era un mio ex allenatore, a cui sono molto legato, che mi diceva: se a gennaio e febbraio non conosco la squadra e la squadra non sa cosa fare, vuol dire che abbiamo buttato il lavoro. Con la società abbiamo idee chiare, stessa linea, ma questa roba qui ora non conta. Contano questi giocatori, a cui non ho da rimproverare niente e sono orgoglioso di quanto stanno facendo. Abbiamo 9 partite, speriamo diventino 11, e fare il massimo. Dove si arriva, si traccia una linea. Poi vediamo dove siamo arrivati. Le valutazioni su un giocatore non le cambio strada facendo. Un giocatore può fare meglio, peggio, sono ragazzi e come tutti gli umani abbiamo le nostre problematiche. Sono convinto. Abbiamo un gruppo granitico e guai a chi li tocca, si sono messi tutti a disposizione. Ci sono giocatori che non hanno giocato tanto e hanno fatto 10 partite di fila, ho visto il carattere e rispecchia il dna della Juventus. Ora tutto da parte, e pensiamo alle 9 partite, innanzitutto alla Salernitana. Non voglio rovinarmi la sosta, che è la cosa più importante. Poi penseremo alle altre. Domani ci sarà lo stadio pieno, tifosi meravigliosi, è la prima volta alle 3 e domani dev’essere bello. Squadra da rifare? Come spesso ha detto il Presidente, e la società con cui stiamo costruendo, ci vuole tempo. Con il mercato di gennaio e il lavoro che stiamo facendo, abbiamo accorciato i tempi della costruzione. Sono contento di come stiamo lavorando, di cosa stiamo facendo. Ogni anno poi la squadra va aggiustata, modellata, sistemata. Va fatto con lucidità senza farsi prendere dalle cose di pancia. Ho fiducia nella squadra, credo abbia margini di miglioramento. Ma siamo perfettamente in linea con la società”.
Infine, la conferma degli obiettivi stagionali: “Come ha detto anche Arrivabene, l’obiettivo minimo è l’ottavo di finale per poi andare avanti. Ti consente di giocarti la Champions e di poter vincere, se non giochi gli ottavi non lo fai. Minimo, poi, il quarto posto. Dopo le difficoltà avute all’inizio, la squadra e l’ambiente hanno ritrovato fiducia, un modo di lavorare diverso da quello che c’era prima. Non meglio o peggio, ma diverso – spiega difendendo l’operato di chi lo ha preceduto – Facciamo un passo alla volta, per poi arrivare il 3 aprile a giocarsi il terzo posto con l’Inter, anche se hanno una partita in meno, è un buon successo. Mancano 8 partite, non bisogna dare giudizi assoluti. Arrivare secondi, terzi o quarti, cambia poco. Siamo lontani dallo scudetto, consideriamo il quarto posto. Ma se ragioniamo da lontani dallo scudetto, e il pericolo maggiore è questo, se sei abituato a vincere e non ci sei, il pericolo di non arrivare tra le prime quattro è grossissimo. Per questo il lavoro fatto è buono. Bisogna fare però ancora tanti punti, c’è l’Atalanta, la Roma, la Lazio, la stessa Fiorentina. Non si costruisce in un mese, ci vuole più tempo”, conclude.