Allegri e la Juventus respingono il Real Madrid
Niente da fare per il Real Madrid: sia Massimiliano Allegri sia la dirigenza della Juventus hanno chiuso la porta in faccia a Florentino Perez
Massimiliano Allegri resta alla Juventus che è ben contenta di tenerselo stretto. Niente da fare per il Real Madrid, che come confermato anche da Gianluca Di Marzio di Sky Sport, avrebbe fatto un sondaggio per il tecnico livornese, ma senza offerte ufficiali. Non è escluso che i campioni d’Europa possano tornare alla carica anche nei prossimi giorni, ma come vi avevamo anticipato qualche giorno fa, Allegri dirà ancora di no a Florentino Perez e la stessa dirigenza della Juventus non lo libererà dal contratto che lo lega al club torinese fino al giugno del 2020.
Lo scrive a chiare lettere oggi la Gazzetta dello Sport, secondo cui ci sarebbero varie ragioni che hanno spinto sia Allegri sia la Juve a respingere il club spagnolo. Nonostante si tratti di un treno che passa una sola volta nella vita, il tecnico toscano ha detto no per rispetto della Vecchia Signora, che lo ha messo sotto contratto dopo l’esonero dal Milan e lo ha aiutato a diventare uno dei tecnici più vincenti della storia, sia per motivi familiari. In Italia, infatti, Allegri ha due figli e una nuova compagna, Ambra Angiolini, dai quali ovviamente non vuole allontanarsi così tanto.
Allegri da record, Agnelli non lo molla
La Juventus, dal canto suo, ha in panchina il terzo allenatore più vincente della storia, che è riuscito a mettere in fila quattro double consecutivi e due finali di Champions League in quattro anni. Un tecnico che ha saputo tenere in mano lo spogliatoio e che si è rivelato apprezzato gestore di risorse, dopo una parentesi, quella di Conte, che tutti consideravano la fine di un ciclo. Insomma, il matrimonio tra Madama e Allegri proseguirà almeno per un’altra stagione, nonostante il contratto abbia durata fino a giugno del 2020. Poi le parti decideranno assieme il da farsi, poiché il tecnico toscano ha ammesso più volte di voler fare un’esperienza all’estero prima di chiudere la carriera al massimo tra 4-5 anni.