Allegri: “Giocatori non volevano il ritiro? Ecco cosa è successo”
Massimiliano Allegri alla vigilia del derby Torino-Juve: “Non è una sfida mia personale, lo è di tutti. Mia, dei giocatori, della società”
Massimiliano Allegri ha parlato anticipato alcuni temi del derby alla vigilia di Torino-Juventus. “Domani è il derby, la stracittadina, una partita sentita da parte di tutti. È una partita difficile, il Toro è una squadra che aggredisce, che dà intensità. Sarà complicata come tutte le partite da giocare. Bisogna stare attenti – prosegue – corti, lavorare di squadra e cercare di ottenere un risultato positivo”.
Inevitabile che diverse domande dei giornalisti vertessero sul ritiro seguito alla sconfitta contro il Maccabi Haifa, sul quale si sta inevitabilmente ricamando molto. “Con la squadra ci parlo tutti i giorni – sottolinea Allegri – Il ritiro non era una punizione: è solo un momento per stare più insieme, e trovare il tempo, visto che avevamo due giorni ieri e oggi, per fare doppi allenamenti e soprattutto dare in questo momento più ordine. Quando mancano i risultati si tende a vedere più nero di quello che è. Stare insieme, parlare, può far solo che bene. Poi è il campo a dare le risposte. Il ritiro non è una punizione. Ho parlato con la squadra quando siamo rientrati dall’Israele, eravamo stati tre giorni in ritiro, venivamo da due giorni col Milan, dovevano andare a casa a prendere la roba e parlando abbiamo detto ci vediamo domani mattina. Da lì è iniziato un giorno in più in cui siamo stati insieme. Giocatori contrari? Assolutamente no. Sono voci infondate – replica – La squadra non ha mai chiesto di non fare il ritiro perché sappiamo il momento. Siamo rientrati mercoledì sera alle 18, abbiamo fatto allenamento quando siamo arrivati e poi la mattina alle 10 eravamo di nuovo in campo. Nessuno ha chiesto. Siamo concentrati per tirarci fuori da questa situazione, che sicuramente non è bella. Sappiamo che non possiamo tirarci fuori con una partita ma dobbiamo iniziare a fare risultati”.
Allegri: “Obiettivi? Sono sempre gli stessi”
Ad ottobre la Juve è già con un piede fuori dalla Champions e in campionato è molto lontana dalla vetta. “Cambiano gli obiettivi? Sono sempre gli stessi. In questo momento siamo in ritardo in campionato, abbiamo pagato la settimana dalla Salernitana a Monza. È quella che abbiamo sbagliato, purtroppo ci sta penalizzando. In campionato abbiamo 29 partite, c’è tutto il tempo per recuperare, ma bisogna ricominciare. Alla Champions penseremo dopo la partita con l’Empoli. Faremo più rotazioni? Non c’è da ruotare i giocatori, a seconda delle partite, dei giocatori che hanno giocato più partite. Veniamo da partite col calendario un po’ cosi e c’è bisogno di far rifiatare, sia a livello fisico sia a livello mentale. La formazione la faccio in base alle caratteristiche dell’avversario e soprattutto alle condizioni e a quanto hanno giocato i giocatori. Domani dobbiamo affrontare il Torino in questa stracittadina, è una partita difficile, complicata, ma bisogna fare assolutamente risultato”.
Inevitabile il confronto con il presidente Andrea Agnelli, a proposito del quale Allegri dice: “In prima persona ha dato la carica alla squadra, all’ambiente. In questo momento bisogna compattarsi, più di prima, tra società, squadra, staff tecnico e tifosi. C’è bisogno di tutti per uscire da questo momento. Bisogna fare le cose semplici e ordinate. Meglio puntare sui giovani o sui vecchi? In questo momento, come tutti i momenti, l’incoscienza non ci deve mai abbandonare. Deve far parte dei giovani, ma anche degli anziani. Non è perché uno diventa anziano e perde l’incoscienza: è quella cosa in più che bisogna tenere per far sì che nei momenti di difficoltà dobbiamo venire fuori. Il campo dirà domani che partita faremo”.
È uno dei momenti più difficili della storia recente bianconera, ma per tirarsi fuori serve l’impegno di tutti. “Non è una sfida mia personale, lo è di tutti. Mia, dei giocatori, della società. Tutti insieme dobbiamo uscirne. Non è che uno vince, gli altri perdono. Vinciamo tutti insieme e perdiamo tutti insieme, le solite frasi che vengono dette, ma che poi è la realtà delle cose. La squadra ha lavorato bene due giorni, oggi pomeriggio faremo l’ultima rifinitura e arriveremo domani sera a giocare alle 18 contro il Torino. Solo Bremer tra i giocatori che corrono di più? In questo momento qui vi dico un dato… I dati sono fini a se stessi, dopo diventa un circolo vizioso. Nelle 7 partite in cui abbiamo corso di più abbiamo fatto 7 pareggi, 1 vittoria e 2 sconfitte. Nelle partite in cui abbiamo corso meno degli avversari abbiamo fatto 3 vittorie e 3 sconfitte. I dati sono tutti validi, ma non ce n’è uno che si risolve i problemi. Poi bisogna vedere come si corre, quanto si corre, com’è andata la partita. In questo momento, più che vedere i dati bisogna fare una partita ordinata, con semplicità, attenzione e con la cattiveria agonistica che domani bisogna mettere in campo contro un Torino che fa della cattiveria agonistica, della pressione in avanti la sua forza”.
Tornando sulla sconfitta contro il Maccabi in Champions League, Allegri sottolinea: “Non è stato un buon approccio. Anzi lo era stato nei primi 2 minuti ma dal 3’ al 6’ abbiamo subito quattro cross. Sono cose che domani non devono accadere. Ma quello che è stato ormai non lo possiamo cambiare. Dobbiamo cercare di invertire la rotta già da domani. Quando ci sono questi momenti sembra che la squadra non sia compatta, invece abbiamo tanta voglia di arrivare ad un risultato e invertire la tendenza. Nessuno ci può regalare niente. Dobbiamo andare oltre tutto, superare le difficoltà che fanno parte della vita e del lavoro. Bisogna uscire da questa situazione, ripeto indipendentemente da domani che si vinca o si pareggi, una partita non risolve la situazione. Dobbiamo affrontarne altre 28 in campionato, più le partite di Champions. Facciamo un passo alla volta. Intanto domani fare una bella prestazione come squadra, poi dopo vediamo”.
La possibile formazione del derby
A proposito della formazione, Allegri si sofferma su alcuni singoli: “Kean? Non ha colto l’occasione perché in rifinitura ha avuto un leggero fastidio e ho preferito non rischiarlo e portarlo in panchina. Domani dovrò scegliere due tra Vlahovic, Milik e Kean. Paredes deludente? Non ho ancora deciso la formazione, perché oggi abbiamo l’ultimo allenamento prima della partita. Paredes è arrivato, non aveva quasi mai giocato al Psg, si è messo a disposizione, ha fatto delle buone partite. Non è detto che domani non giochi. Non è Paredes o un altro che dite voi, perché poi se dico un altro nome domani scrivete che è stato crocifisso da Allegri. Mi riferisco a Paredes perché lo ha detto lei. È tutta la squadra. Quando ci sono questi momenti si lavora da squadra. Noi dobbiamo fare una partita accorta, ordinata, con semplicità e fare un passetto alla volta. In una giornata non possiamo costruire tutto, bisogna iniziare da capo visto che siamo a 10 punti dal primo posto”, conclude.