Massimiliano Allegri è contento per il risultato al termine di Juventus-Sampdoria, ma non può esserlo per i soliti problemi: la squadra doveva concretizzare di più e concedere di meno. “La fase difensiva la squadra l’ha fatta bene – esordisce a Sky Sport – l’abbiamo sbagliata sul calcio d’angolo del 2-1 e sul 3-2 abbiamo preso gol a campo aperto. Abbiamo avuto diverse opportunità, anche per il 4-1. Adesso pensiamo al Chelsea”.
Sarà una partita difficilissima quella di mercoledì sera, alla quale la Juventus ci arriva senza giocatori importanti come Dybala e Morata, usciti in anticipo dal campo per problemi muscolari. “Sicuramente non ci saranno né col Chelsea né col Torino. Vediamo dopo la sosta, questi infortuni fanno parte della stagione e del gioco. Kulusevski? Ha fatto bene, può giocare anche da mezzala e fare meglio, non con spalle alla porta”.
Mercoledì contro i campioni d’Europa ci sarà sicuramente Kean in avanti e non è da escludere che sia affiancato da Chiesa anziché dallo svedese. Comunque, i cambi di oggi non sono stati fatti in ottica Champions: “Ho inserito Ramsey perché Locatelli e Bentancur erano stanchi e avevo bisogno di un palleggiatore. Con Chiellini abbiamo cambiato la difesa. Dopo 20 minuti dovevamo stare 3-0, ed è tutta un’altra partita. È un momento così che va superato. Ci saranno prestazioni diverse anche per 90 minuti, anche la Juventus non può dominare per 90 minuti. I clean sheet difficilmente appartengono ormai alle partite di calcio, ormai le partite finiscono tutte con gol. Non pensavo. Abbiamo subito gol al primo calcio d’angolo, dobbiamo stare più attenti. Noi marchiamo ad uomo – sottolinea – Alex Sandro ha perso la marcatura di Yoshida. In questo momento paghiamo queste situazioni a caro prezzo”.
La difesa a tre provata nella ripresa potrebbe essere riproposta? “De Ligt non ha mai giocato a tre, ma ha le caratteristiche per farlo. Non è una questione di difendere a tre, quattro o cinque, ma di costruzione. Dobbiamo stare più attenti e migliorare sugli angoli, fare i gol quando c’è da farli – conclude – C’è da migliorare”.