Massimiliano Allegri ha parlato in conferenza stampa alla vigilia della Supercoppa Italiana tra Inter e Juventus. “Le idee chiare non le ho ancora – dice il tecnico livornese sulla formazione di domani – devo vedere l’allenamento di oggi. Abbiamo giocatori non recuperabili: Bonucci sarà a disposizione, Danilo non è ancora sicuro, forse dovremo aspettare la sosta. Domani gioca Perin in porta, perché Tek domani arriverà all’ultimo momento visto che dobbiamo seguire un protocollo definito. È l’ultimo ad essersi vaccinato e fino a dopodomani non ha il green pass. Arriverà allo stadio all’ultimo momento e sarà in panchina. Leggendo i giornali, ho visto stonato il giudizio della Gazzetta su Rugani, che secondo me è stato migliore insieme a Szczesny. Ci tenevo a dirlo, perché è maturato molto, è un difensore affidabile, bravo. È tra i migliori nel modo di difendere. Dovrò valutare le condizioni di Dybala – aggiunge – che ha giocato 86′. Domani è una partita a sé, in uno stadio meraviglioso, contro la più forte del campionato. Sono tutti in fiducia: qualunque risultato venga fuori domani sera, non deve intaccare il nostro cammino”.
Continuando sulla formazione, la critica chiede a gran voce l’impiego della coppia Arthur-Locatelli con continuità: “Può trovarla, così come posso continuare a spezzare le partite. Domani sera potrebbe finire al 120’. Difensori? Menomale ha fatto gol De Sciglio l’altra sera. Ci sarà il rientro di Alex Sandro a disposizione, come Bonucci. Verrà De Winter con noi anche. Kulusevski? Ci ho parlato anche ieri. È un 2000, sta capendo la Juventus. Come tutti deve fare un salto di qualità a livello mentale”.
Quanto a Chiesa, Allegri ha ovviamente rincuorato Federico, ma non vuole sentir parlare della sua sostituzione sul mercato. “Ci ho parlato dopo la partita e ieri mattina. Ci dispiace in primis per lui e per il calcio italiano. È giovane, ha tempo per riprendersi. Dispiace perché in questo momento era sereno: per ovviare a questa mancanza tutti dobbiamo fare di più. Come cambia il mercato? Non parlo di mercato, ma la rosa è questa e rimaniamo con questi. Poi vediamo l’evolversi, giocatori offensivi ne abbiamo. Se c’è necessità alzeremo Cuadrado”.
Dopo tanti anni da favorita, la Juventus affronta l’Inter da sfavorita, cosa dovrà fare per colmare il gap sul campo? “Una cosa da migliorare è la qualità dei passaggi – replica Allegri – la serenità nel giocare. A volte abbiamo troppa fretta, e questa è una cattiva consigliera che ti porta a sbagliare. Dobbiamo fare una partita tecnica, sfruttare gli episodi e difendere bene perché loro sono molto bravi nella fase offensiva. Il giudizio sulla partita di domani non cambia, non è che son matto. Deve regnare l’equilibrio: analizzare cosa va bene e cosa va male. Abbiamo diversi giovani in squadra: più giochi e più acquisisci esperienza. Sono contento delle scelte che ho fatto, sapendo che ci vuole tempo per essere protagonisti in assoluto. È ciclica la vita, altrimenti vincerebbero sempre le stesse squadre. Torneremo ad essere una squadra solida quando avremo un equilibrio. Inter? Non so se aprirà un ciclo, dovremo essere bravi noi a mettergli i bastoni fra le ruote. In un campionato lungo vince la squadra più forte. Quest’anno dobbiamo raggiungere quelle che sono davanti, pensiamo partita dopo partita, poi l’anno prossimo vedremo di accorciare i tempi per tornare a lottare per lo scudetto”.
Di fianco a mister Allegri, in conferenza stampa c’era capitan Giorgio Chiellini. “Bisogna avere equilibrio nel nostro percorso – esordisce il numero 3 bianconero – anche se la vittoria di Roma ci dà una botta di adrenalina. Dobbiamo crescere, lavorare. In una finale è una partita a sé, in uno stadio bellissimo in cui ci giochiamo un titolo con grande umiltà e fiducia. Ne abbiamo giocate tante, vinte e perse, e i dettagli possono far girare la partita in maniera inaspettata. In una partita come contro l’Inter non sottovaluti niente. Loro hanno grande qualità tecnica, fisica, lo hanno dimostrato anche nell’ultima partita. Sui calci piazzati sono la squadra che ha segnato di più. Stanno bene, sono in fiducia, ma in partita secca non sono imbattibili. In cosa dobbiamo migliorare? Usciamo troppe volte dalla partita, è capitato anche contro la Roma. Sapevamo che avrebbero fatto una partita fisica. L’avevamo gestita bene, a parte da calcio piazzato. È stata una partita equilibrata, ma a inizio secondo tempo a livello mentale ci siamo assentati. In questo dobbiamo crescere, perché ci è già capitato quest’anno. Sarà una finale diversa dagli anni passati, come è successo con l’Atalanta l’anno scorso in cui non partivamo favoriti. Io ho perso tante finali in cui partivamo favoriti. Sono contento di giocare a San Siro che è uno stadio bellissimo, dispiace non ci siamo tutti i tifosi ma dobbiamo accontentarci vista la situazione. La perdita di un giocatore come Cristiano è importante. Nascondeva dei problemi talvolta: se segna tutte le partite diventa più facile non vedere problemi che tante squadre hanno. Mi aspettavo un anno di fatica e sofferenza. Siamo la squadra dell’anno scorso con Manuel e Moise in più e Cristiano in meno”.
Peccato per il grave infortunio di Chiesa: “Siamo quasi tutti a disposizione, ci dispiace per Federico. Io l’ho vissuto due anni fa, so cosa vuol dire, ma lui è in gamba. Magari da questo infortunio può diventare ancora più uomo e più forte. Speriamo di dedicare a lui la vittoria di domani. Faccio un appello: venga cambiato il regolamento delle Supercoppa. Non ha senso che chi è ammonito in campionato debba saltare la finale. Non ha una logica. Cambiamola questa cosa, magari dal prossimo anno. Cosa ho detto a Chiesa? Con Federico ho parlato subito a caldo. Eravamo in panchina e ci siamo resi conto subito della gravità. Gli sono stato vicino come fratello maggiore, in questi primi giorni è tutto strano ma avrà bisogno del supporto di tutti nei prossimi mesi. All’inizio, al rientro, non sentirai più il corpo come prima, non è così semplice”.
Quanto al prosieguo del campionato, Chiellini rimane con i piedi per terra: “Qualsiasi sarà il risultato non sarà decisiva. Se riuscissimo a vincere non mi aspetto poi di fare 20 vittorie in campionato. Dobbiamo andare avanti per la nostra strada con costanza: non devi volare in alto dopo due vittorie, così come non devi volare in basso dopo una sconfitta. Dopo il Napoli eravamo un po’ affranti, ci vuole calma e il giusto equilibrio. Andare avanti e lavorare. Come si curano le assenze mentali dalle partite? Comunicazione. Aiutarsi l’un l’altro per tenersi attivi e svegli”.