Massimiliano Allegri ospite di Che Tempo Che Fa su Rai 1 all’indomani della lite in diretta TV con l’opinionista Daniele Adani. Giunto nel salotto di Fabio Fazio, l’allenatore della Juventus ha subito chiarito: “Per fortuna mi sono arrabbiato ieri, almeno stasera sono calmo. È questione di rispetto del lavoro, solo quello. Dopo una partita – ammette – è normale che io debba rispondere alle domande. Ma che io mi debba sorbire ogni volta la ramanzina… questo no. Sono umano, accetto le critiche, perché fanno parte del lavoro, ma andare a discutere del lavoro altrui quando non si è ferrati è mancanza di rispetto. E l’anno scorso accadde la stessa cosa”.
Allegri è sorridente, fa battute, non lo turbano per nulla le polemiche che derivano soprattutto da una parte del tifo bianconero. Una cosa è certa, se ci sono tanti che non lo sopportano più, lui se ne infischia bellamente, perché l’unico cui deve rispondere è il presidente Andrea Agnelli. Tornando sulla cocente eliminazione di Champions, poi sottolinea: “Il calcio è bello perché bisogna celebrare le vittorie e accettare le sconfitte, non si può sempre vincere. Maledizione? No, sono partite e va così. E’ vero, la Juve non vince la Coppa da 23 anni, ma negli ultimi anni il livello europeo si è alzato notevolmente. Almeno lì siamo simpatici…”.
Allegri è in TV anche per raccontare il suo libro “È molto semplice”: “Il calcio è un gioco stupido per persone intelligenti. Le cose semplici nel calcio sono veramente le più difficili. A grandi livelli, per un grande giocatore sembra che un passaggio sia semplice, invece è difficile. Infatti, scendendo di categoria, sono di meno i calciatori che sanno passare bene la palla e di più quelli che giocano da soli non passandola mai. Quanto c’è di divertimento a questi livelli? Se non mi diverto non riesco ad essere me stesso. Le società di calcio sono aziende, quindi ci sono risultati sportivi e non da conseguire, bisogna avere una strategia in testa”.
Tra i più grandi giocatori di sempre, ce n’è uno che gioca proprio nella Juventus, Cristiano Ronaldo: “È un ragazzo d’oro, un grande professionista e ci ha alzato l’autostima. È un esempio per tutti i giovani, anche se alla Juve ci sono giocatori esperti come Chiellini, Barzagli e Bonucci. Per vincere – prosegue Allegri – non bastano grandi giocatori, servono uomini che abbiano grande cuore e passione”.
Non poteva mancare la domanda sul futuro: “Rimango alla Juve, ho ancora un anno di contratto”, conclude.
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