Durante il discorso agli azionisti di Andrea Agnelli non è sfuggito ai più attenti il diverso trattamento riservato dal presidente della Juventus ai due precedenti allenatori: Massimiliano Allegri e Antonio Conte. Il primo è stato elogiato senza mezzi termini per i cinque scudetti consecutivi, ma non solo: “Un pensiero va anche al contributo di Max Allegri, determinante nella crescita della Juventus. A questo – ha proseguito – si aggiungono le quattro Coppe Italia, le due Supercoppe e le due finali di Champions League conquistate”.
Il merito principale riconosciuto dal presidente bianconero al tecnico livornese è quello di aver dato alla Juventus una dimensione “europea”. Quanto a Conte, invece, viene citato solamente per il periodo relativo alla squalifica per il calcioscommesse: una questione che è ricaduta sulla società di Agnelli suo malgrado nonostante si trattasse di fatti relativi a stagioni precedenti. A tal proposito, il presidente ricorda che nei sei mesi trascorsi dall’allora allenatore “nel gabbiotto”, la gestione sportiva è stata tenuta in piedi sostanzialmente da Fabio Paratici e dagli altri componenti dello staff societario. Insomma, una conferma indiretta che il divorzio tra la Juventus e Conte si è consumato in maniera traumatica e non ricucibile fino a quando sullo scranno più alto del club ci sarà Andrea Agnelli.
Troverebbero così conferma anche le voci estive secondo le quali il tecnico salentino avrebbe allacciato contatti con Nedved e Paratici per tornare a Torino – prima di ripiegare sull’Inter – ma entrambi si sono trovati di fronte il no secco di Agnelli. Curiosità: durante l’assemblea un piccolo azionista ha chiesto espressamente che venga tolta la stella di Conte all’Allianz Stadium.