Agnelli agli azionisti: “Aumento di capitale per restare tra le big d’Europa”

Andrea Agnelli ha aperto con un lungo discorso l’Assemblea degli azionisti Juve: ha elencato i risultati di questi anni ed esposto il progetto futuro

Andrea Agnelli ha aperto oggi l’Assemblea degli azionisti della Juventus che ha approvato il bilancio 2018-2019 e ratificato l’aumento di capitale da 300 milioni di euro. Il numero uno del club bianconero ha sottolineato subito che si tratti di soldi che, assieme a quelli derivanti dai nuovi sponsor (di oggi l’aumento della quota versata da Jeep) e dalle altre voci di bilancio, serviranno ad avvicinare la Juve agli altri top club europei. “Oggi chiederemo a voi Azionisti di approvare un aumento di capitale da 300 milioni destinato al nostro piano di sviluppo 2019/2024. Sono numeri enormi se confrontati alla realtà italiana – ammette Agnelli – , ma il nostro riferimento sono i grandi Club europei”. “E quello che dico da anni a questa parte è che il nostro riferimento non deve essere solo l’Italia, ma le altre grandi realtà europee”, ha proseguito il presidente della Vecchia Signora.

Insomma, inutile confrontarsi a livello finanziario con gli altri club italiani, perché c’è ormai un abisso, ma il riferimento, il benchmark, come preferisce definirli Agnelli, sono i top club europei. “E per fare esempi di come si sono comportati i nostri competitors a livello internazionale, prendiamo ad esempio il Manchester United, che negli ultimi anni ha chiesto risorse agli azionisti per 450 milioni di sterline, il Real Madrid nel marzo 2019 ha chiesto risorse per 600 milioni di Euro, il Tottenham ha rifinanziato il debito di 500 milioni di euro. Questi sono i numeri del mercato dei capitali che esistono nella nostra industria. Non si deve mai fare l’errore di paragonare le realtà italiane al nostro mercato di riferimento che è l’Europa. Perché la Juventus – insiste – , arrivata a questo punto, è la più grande società di calcio in Italia, ma è solo una delle grandi a livello europeo. Se guardiamo un dato che è il livello di fatturato, quando guardiamo alle principali società in Germania, Inghilterra e Spagna, le big hanno fatturati che si aggirano tra i 500 milioni fino al quasi miliardo di quest’anno realizzato dal Barcellona. Queste realtà noi guardiamo. Quando guardiamo la nostra crescita e il nostro sviluppo dobbiamo essere orgogliosi, ma il nostro livello di fatturato escluse le plusvalenze è il livello di fatturato che il Real aveva quando io ho assunto la presidenza. I tassi di crescita nostri sono stati maggiori di quelli del Real, noi abbiamo più che raddoppiato, ma in questa crescita c’è ancora un divario che dobbiamo colmare. Abbiamo necessità di tenere il passo con i nostri competitor europei”.

Agnelli: “Allegri determinante per la crescita”

Il numero uno del club della Continassa ha elogiato i responsabili delle singole aree, da Fabio Paratici per la gestione sportiva, passando per Marco Re e Giorgio Ricci, ricordando i passi avanti compiuti dalla società da quando è stato chiamato ad assumerne la presidenza. “È utile, prima di guardare avanti, dare uno sguardo a quello che è stato il nostro recente passato. Se pensiamo a cosa è successo dal 2010 al 2019, abbiamo visto il nostro fatturato arrivare a superare i 600 milioni in questa stagione. Abbiamo anche avuto un altissimo impatto occupazionale, per portare avanti le attività della società. Impatto anche sul territorio, poche aziende hanno assunto in Italia quando noi in questi anni. Nel 2010/11 eravamo 85 dipendenti, ora ne abbiamo 258 per un totale organico di 885 persone che lavorano in Juventus. Abbiamo creato più di un miliardo e 200 milioni di valore in questi nove anni. Non posso non pensare poi al percorso sul campo di cui possiamo essere orgogliosi. In questo momento il mio pensiero va a chi ha vinto gli otto scudetti di fila – sottolinea – , il capitano Giorgio Chiellini e anche Andrea Barzagli. Un pensiero va anche al contributo di Max Allegri, determinante nella crescita della Juventus. A questo si aggiungono le quattro Coppe Italia, le due Supercoppe e le due finali di Champions League conquistate”.

Il miglioramento del ranking Uefa ha consentito alla Juve di aumentare la propria visibilità nel mondo, crescendo sia a livello sportivo sia di riconoscibilità del brand. “Siamo passati dal 43° posto del ranking UEFA al 5° e alla fine di questa stagione potremo arrivare al 4° superando il Bayern Monaco. La gestione è stata complessa: le inchieste sulla ‘Ndrangheta, il calcioscommesse e via dicendo. Abbiamo investito tanto nello sviluppo immobiliare, dallo stadio ai negozi fino al J Medical, per un totale di circa 400 milioni. Abbiamo poi avuto coraggio nel gennaio 2017 quando abbiamo fatto il nuovo logo che all’inizio è stato accolto con scetticismo e ha creato polemiche. Abbiamo ampliato anche il settore professionistico e quello delle donne con Stefano Braghin, il migliore in Italia: non sono ancora professioniste ma sono trattate come tali. Sono state in grado di vincere due Scudetti e una Coppa Italia e per questo Rita Guarino merita un grande applauso. Il settore professionistico si è espanso con la squadra Under 23”.

Inevitabile il passaggio su Cristiano Ronaldo, il calciatore che più di tutti consente alla Juventus di avere un’esposizione mediatica pazzesca, con tutto il ritorno economico che ne consegue. “Nell’ultima stagione abbiamo acquistato poi il giocatore più forte al mondo, Cristiano Ronaldo e gli auguriamo di vincere il Pallone d’Oro – prosegue Agnelli – . Anche le nostre piattaforme social sono molto seguite. Il J Hotel è stato aperto nei giorni scorsi e poi abbiamo l’ufficio di Hong Kong che ci permetterà di crescere ancora. Viviamo in una Industry molto complessa: abbiamo punti di forza straordinari ma anche debolezze. I ricavi commerciali sono maggiori rispetto a quelli dei diritti televisivi domestici e anche questo ci fa ben sperare per il futuro. Dobbiamo stare attenti alla pirateria, altrimenti non ci saranno più contratti esclusivi con le emittenti. L’audience televisiva è importante”.

Agnelli e il progetto futuro

Prima di lasciare la parola ad altri, Agnelli espone il programma societario per i prossimi anni: “I principali obiettivi che il piano si pone è quello di continuare a partecipare alla Champions, mantenendo l’attuale coefficiente UEFA e rimanere, e questo non è semplice vista la dimensione della Premier League, tra le prime 12 in Europa come fatturato, avere un’incidenza del costo dei tesserati tra il 55% e il 60% e aiutare a riposizionare la Serie A nel mercato globale. L’aumento di capitale chiesto nel 2011 era volto a un risanamento societario evidentemente completato, negli asset e nel valore della prima squadra, l’obiettivo dell’aumento di capitale del 2019 è invece lo sviluppo della società e accertarsi di rispettare tutte le norme del FFP. Oggi – conclude – vi chiederemo di approvare il bilancio, ma anche la fiducia a questo gruppo dirigente per raggiungere insieme nuovi grandi traguardi. Grazie, fino alla fine”.