Marotta su Donnarumma: “Abbiamo il dovere di provarci”
Stanno facendo molto discutere alcune dichiarazioni del dg della Juventus, Beppe Marotta: lascia intendere che i bianconeri ci proveranno per Donnarumma
Beppe Marotta ammette che se ci saranno opportunità per Gianluigi Donnarumma, la Juventus proverà a coglierle. Corriere.it riporta una lunga intervista del dg bianconero che ha parlato a lungo del caso del portiere che ha deciso di non prolungare con il Milan.
“Caso Donnarumma? Per le società è sempre più difficile gestire queste situazioni – ammette Marotta – . Siamo di fronte a un cambiamento radicale della figura del giovane calciatore: oggi hanno dei professionisti vicino e cominciano subito a programmare la loro carriera, anche in contrapposizione con le società che li hanno cresciuti. È un dato di fatto. È giusto? Le norme vanno cambiate. E vanno tutelati gli sforzi delle società sul settore giovanile, con una sorta di apprendistato vincolante. Lo prendiamo noi? È chiaro che la Juve ha il diritto di esaminare tutte le opportunità: quando un giocatore è sul mercato abbiamo il dovere di provarci. Ci siamo noi dietro Donnarumma? In questo momento no… È un talento. Poi dobbiamo disquisire tra talento e campione”.
Nei giorni scorsi, Massimiliano Allegri ha ammesso di aver pensato di mollare dopo Cardiff, ma alla fine si è convinto a rimanere altri tre anni alla Juve per provare a vincere finalmente la Champions.
“È stato il pensiero di una notte – ammette Marotta – , tanto che a noi non ha manifestato nulla. Per noi è uno dei più bravi al mondo e ha ancora molto di sé da dare alla causa juventina. I nostri programmi? Essere ancora protagonisti cercando l’equilibrio tra attività patrimoniale, finanziaria, economica e i risultati. Abbiamo ricavato di più e possiamo spendere di più: il potere di fuoco è aumentato”.
I tifosi della Juventus sono ancora delusi per la finale di Cardiff: servono altri colpi alla Higuain, ma il dg bianconero li smentisce.
“No, quella è stata una spesa straordinaria. Restiamo nell’ordinario, anche se le valutazioni in giro sono pazzesche. Verratti? Per le caratteristiche tattiche e l’investimento è un profilo che non ci interessa. Iniesta? Non è raggiungibile. Sostenibilità e continuità dei risultati prevedono un rispetto dei parametri. Douglas Costa? Grazie al Bayern abbiamo contattato i procuratori per la disponibilità del giocatore. Ma i tedeschi devono essere disposti a cederlo e il prezzo deve essere congruo. Keita? Ho letto delle frasi che certo non sono di Lotito, perché sono delle fesserie. Conosco le regole e non mi sarei mai avvicinato a un tesserato altrui. Dico che quando ti trovi il contratto in scadenza è normale una certa effervescenza nei giocatori e nei loro rappresentanti. Che fa pensare a un futuro diverso per loro. Mandzukic resta al 100%? Sì, Marchisio idem. Neto? Per soddisfare le sue richieste è sul mercato. Se va al Milan? Non abbiamo avuto nessuna richiesta per ora”.
Marotta: “Rifiutati tanti soldi per Alex Sandro”
Attenzione, però, perché dalle parole del CEO e General Manager della Juve lascia intendere di voler tenere i top player, ma se arrivassero offerte super, qualcosa potrebbe succedere…
“Cessioni eccellenti? Non per nostra volontà, ma ci dobbiamo confrontare con società che possono dare ingaggi più alti. Cuadrado e Bonucci? Non ne abbiamo sentore. Per Alex Sandro il Chelsea ha fatto un’offerta molto elevata. Abbiamo detto di no, ma oggi i giocatori sono padroni di sé stessi. Schick? Non c’è ancora nulla di ufficiale, ma rappresenta il profilo che seguiamo, come patrimonio del futuro”.
In questi giorni si è parlato ancora tanto della finale persa a Cardiff, anche per via di un presunto litigio tra Dybala e Bonucci.
“Il Real è un fenomeno di risultati e fatturato. Il concetto vero è che oggi sono i più forti. Ma la stagione 2016-17 resta una delle più straordinarie della nostra storia e c’è grande orgoglio per questo. Litigio Bonucci-Dybala? Ero lì. Smentisco nel modo più assoluto qualsiasi tensione tra i giocatori nell’intervallo. Dybala deludente? Come diceva Mandela: o vinco o imparo. Non perdo mai. E tutti hanno imparato”.
Quanto alla prossima stagione, Beppe Marotta tasta il polso al calcio italiano e fissa gli obiettivi della Juventus.
“Il modello del mecenatismo è scomparso. E quello degli investitori stranieri è esclusivamente di business. Così il senso di appartenenza può fare davvero la differenza. Tra le big rimaniamo noi e il Napoli ad avercelo. Dopo sei scudetti la sfida deve essere più adrenalinica: più forte è l’avversario più bello è batterlo. Si parte per vincere: è obbligatorio. Baratterei lo scudetto con la Champions? No, ma è certo che la Coppa è uno degli obiettivi che vogliamo raggiungere.