Juve-Roma: Szczesny “esaltato”, De Sciglio si trasforma
Il meglio e il peggio del match Juve-Roma con le pagelle intrise di citazioni letterarie e cinematografiche
Juve-Roma 1-0: passa tutto da Szczesny, Bonucci, De Sciglio e Kulusevski, bene anche Bernardeschi.
SZCZESNY 7 – Chiaramente esaltato dalla notizia della settimana: l’uscita delle strisce di Tex in ristampa anastatica. Grandi pernacchioni a Ronaldo che si era assicurato delle vecchie copie originali, ma che poi ha lasciato in Italia. La striscia inedita in “omaggio” è abbastanza insipida da poterla appoggiare sulle foglioline per poter parare un rigore.
DANILO 6 – Amedeo Minghi è quel cantante che sembra bravo e impegnato, e anche capace di suonare uno strumento ma che, quando lo senti per radio devi sempre chiedere a qualcuno: ma chi è? Ieri Danilo, stanco per la traversata oceanica (manco l’avessi fatta a piedi) era in forma Amedeo Minghi. Un millimetro più su di Mietta, ma non ancora al livello Nino d’Angelo.
BONUCCI 7 – Il noto avventuriero Scozzo-americano Alexander Lake, ha attraversato l’Africa in lungo e in largo come cacciatore tra il 1919 e il 1951. La sua ricetta preferita? I medaglioni di zebra impanati. Ancor più magri della carne di cavallo e considerati afrodisiaci dai somali. Se ne sarà nutrito abbondantemente, perché rispolvera il rimbalzo di chiappe su tiro da fuori, che mette fuori causa il portiere e la palla in calcio d’angolo.
CHIELLINI 5 – Il vino buono c’è ancora, dopo 38 anni, e anche la voglia di lottare. Ma siccome tutti vogliono vedere le serie, allora lui perde palla come la seconda puntata di una qualsiasi serie Netflix che, dopo la prima puntata sono tutti capolavori, ma dopo la seconda sono al livello dei video del matrimonio di zia Pina.
DE SCIGLIO 7 – Indubbiamente è Shazam. Si trasforma e non si sa mai quando sarà il piccolo ragazzo impaurito alla Remì, e quando il grande e fessacchione supereroe. Eppure oggi tutto passa dai suoi piedi.
CUADRADO 6 – Niente. È in campo ma pensa alla Cumbia, alle feste e al rum da bere con le senoritas.
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BENTANCUR 6 – Tempesta d’amore è una telenovela tedesca che va in onda dal 2005. Solo andandosi a leggere le trame delle stagioni su Wikipedia, si capisce quanto facile sia essere incinta in una soap. E quanto facile sia esserlo della persona sbagliata. Bentancur, stranamente, è uno dei migliori. Sicuri che sia tornato lui e non il fratello bravo?
LOCATELLI 7 – Allan Quatermain non si lascia prendere dallo sconforto nemmeno nel momento del pericolo. In un vecchio film, coadiuvato da una giovanissima Sharon Stone (bella e bona, ma non ancora famosa) mentre si trova nel pentolone dei cannibali, per essere cotto a puntino, si immerge nella zuppa e comincia a colpire ripetutamente i bordi della pentola fino a farla cadere. Ieri Loca era nella pentola, ma ha resistito abbastanza bene. Poniamo fiducia nel futuro.
BERNARDESCHI 6.5 – Per la rovesciata siamo dalle parti del sinistro lirico e selvaggio. Rosso Malpelo, il ragazzo che arriva dalla provincia e che tutti pensavano portasse sfortuna, alla fine della novella decide di addentrarsi nella galleria abbandonata. Come i minatori che temevano di vederselo ricomparire dinanzi, a inizio secondo tempo, fa una rovesciata, poi sparisce di nuovo.
ARTHUR 6 – Di lui si ricorda un retropassaggio errato contro il Benevento, e una collezione dei gialli Mondadori degli ultimi due anni. Più tutti i supplementi librari della Repubblica. Un po’ poco per giocare titolare, o no?
CHIESA 5 – È uscito un film in cui i buoni combattono un’invasione aliena, ma per risparmiare sulle spese di produzione gli alieni non si vedono. Il film di cui colpevolmente non ricordo il nome (chissà perché) era la rappresentazione su schermo di quelli che sono i giochi dei bambini. Chiesa rimane un alieno, anche se ieri, appunto, ha evitato di farsi vedere, da noi, da loro, da tutti.
KULUSEVSKI 5.5 – Squid game. Prima puntata. Green Light, red light. Alla fine pare che si fermi sempre nel momento sbagliato. Prova a variare, ma se Bentancur ha capito le regole, lui non ancora.
KEAN 6 – Prova a tenere palla. Però fa un gol. Cioè, gli capita di fare un gol. Un po’ come il regista di Shakespeare in love; ti danno un oscar e te lo prendi. John Madden chi era costui?
MORATA 6 – Siccome tutto è volgare, troppo esposto, dopo l’apoteosi dei sensi, Morata è rimasto in eremo torinese a leggere. Gli avevano consigliato: Jack Frusciante è uscito dal gruppo. Una storia d’amore, senza baci né sesso. Quando lo ha finito, lo ha utilizzato per rimestare nel camino e preparare la grigliata con gli amici.
ALLEGRI 7 – La solitudine e la lettura della biografia di Varenne, cavallo d’acciaio, lo hanno convinto a portarsi in panchina cavallo oggi, cavallo magazine, le più grandi imprese dei cavalli, lo storico totip, i sogni dei fantini e la fantina Jenna Jameson. Azzecca la formazione e anche i cambi e alla fine pare anche amico di Mourinho
TENET IN THE DARK – (Riavvolgiamo il tempo e cambiamo il passato, consapevoli di ciò che è accaduto nel futuro)
Quello che accade in aria della Juve ormai viene studiato dalla Nasa.
È nato prima l’uovo o la frittata?
C’era il fuorigioco?
Ma c’è il tocco di un difensore che lo tiene in gioco, poi c’è il fallo di Szczesny, poi il tocco di mano Mkhitaryan, poi il gol di Abraham e poi venne il toro che bevve l’acqua che spense il fuoco che che bruciò il bastone che mio padre al mercato comprò.
L’addetto alla contraerea cinese ha dichiarato che era rigore. Il perito nord-coreano alla triangolazione dei missili spingeva per dare subito il gol, ma lui aveva studiato a Roma, alla casa dello studente, De Lellis, insieme all’interprete cinese di Lippi. Gli americani, di concerto con i russi, hanno confermato e Veretout ha sbagliato il rigore.