De Ligt: “Ho fatto come a scuola: ho scelto la Juve per imparare di più”
L’intervista di Matthijs de Ligt al Telegraph alla vigilia di Juve-Porto: “Chiellini, Bonucci, Buffon e Ronaldo, posso solo imparare”
Matthijs De Ligt, alla vigilia di Juventus-Porto, rispedisce al mittente le voci di mercato circolate in questi giorni e che lo vorrebbero già dalla prossima estate lontano da Torino. Si sono lette le ipotesi più fantasiose ultimamente, da quella secondo cui il calciatore sarebbe stufo di fare panchina (in realtà ha giocato quest’anno 21 partite, contro le 22 di Demiral e le 26 di Bonucci) a quella secondo cui la Juve stessa sarebbe preoccupata dai tanti infortuni dell’olandese. Tutte news prive di fondamento, ovviamente, perché il matrimonio tra de Ligt e la Signora è destinato a durare ancora a lungo a meno che qualcuno nel 2022 non paghi la clausola rescissoria da 15o milioni. “Ho fatto come a scuola in matematica – racconta al Telegraph l’ex Ajax – ho messo a confronto pro e contro, alla fine ho scelto la Juventus”.
De Ligt: “Sono dove voglio essere”
Come disse il suo agente, Mino Raiola, de Ligt si è iscritto all’università della difesa per diventare il più grande di tutti nel giro di poco tempo. “In ogni partita devo dimostrare di essere all’altezza – prosegue il difensore al tabloid – Se puoi difendere in Italia, puoi farlo ovunque. Sono dove voglio essere, dove posso imparare di più. Ci sono giocatori di esperienza come Chiellini e Bonucci, ma anche Buffon e Ronaldo. Guardo cosa fa Cristiano, come si tiene in forma. Gli chiedo consigli. Buffon? Potrebbe essere mio papà. È divertente perché il modo in cui si comporta non è quello di uno che abbia il doppio dei miei anni, è la sua forza, il perché gioca ancora. Ha la testa di un ventinovenne”.
Infine, de Ligt racconta un aneddoto sul compagno Ramsey, ex Arsenal: “Forse sono stato più io ad aiutarlo ad ambientarsi: ho imparato l’italiano prima di lui. Ci siamo aiutati a vicenda”, conclude.