«La squadra ha bisogno di aumentare l’autostima e sto verificando che sta crescendo, ma abbiamo bisogno del sostegno dei risultati». Esordisce così Zaccheroni nella conferenza stampa di rito che segue sette giorni di intenso lavoro: «La settimana è stata positiva perché tutti i giocatori sono scesi sul campo, anche se non tutti hanno lavorato con me. Recuperi? Sicuramente ci sarà chi ha giocato in partitella giovedì, per gli altri vedremo. Iaquinta? Stiamo lavorando per riportarlo in condizione e nel momento in cui sarà aggregato alla squadra, lui ha le caratteristiche per bruciare le tappe. Sono contento di iniziare a vederlo lavorare sul campo. Ha grande voglia di ricominciare, ma è chiaro che dopo tanto fermo qualche problema all’inizio c’è sempre, ma anche gli acciacchi potranno essere superati ricominciando a lavorare».\r\nIn settimana il tecnico ha discusso molto con il brasiliano Amauri: «Un reparto fa quello che gli altri reparti gli consentono di fare e il discorso vale a maggior ragione per il singolo giocatore. Se non abbiamo palle giocabili in attacco è anche perché difesa e centrocampo non hanno ancora oliato i meccanismi giusti. Amauri è arrivato alla Juventus mostrando qualità importanti e ora ha bisogno del sostegno degli altri. In ogni caso ha una caratteristica importante: anche quando non segna, non giochi mai in dieci, perché è molto generoso. Non deve cercare il gol con ossessione, perché è capitato a tutti di non segnare per qualche periodo e possiamo vincere le partite anche con una sponda giusta».\r\nMa non è solo Amauri che deve aumentare la propria autostima, tutto il gruppo ne ha bisogno: «Il gruppo è reduce da una serie di risultati non positivi, indice di “non buona “ salute e dunque c’è un periodo di convalescenza, il che non significa non fare punti. Andiamo a giocare contro un avversario che non temiamo, ma che rispettiamo moltissimo, perché ha un allenatore bravo. Non ero presente alla consegna della panchina d’oro, dove si è parlato di Mourinho e Allegri: beh, io avrei allargato il discorso anche a Gasperini che non mi pare abbia fatto meno bene degli altri due. Il Genoa pratica un bel calcio, ha giocatori che si stanno mettendo in evidenza, ma avendo un’elevatissima considerazione dei miei giocatori, non ho timore. Io sono convinto di avere un organico molto competitivo e se faccio la somma dei valori, credo anche al nostro livello ci sia solo una squadra, ma fino a quando questa convinzione non entra nella testa dei giocatori, non riusciremo a cambiare passo. Quando accadrà faremo male agli avversari».\r\nCon quale modulo si presenterà la Juve anti-Genoa?: «Il modulo è elastico. Sento parlare di difesa a tre, ma in realtà dipende dalle situazioni. A volte difendiamo in cinque, altre volte in quattro. La differenza la fa l’interpretazione». Infine, un pensiero sui tifosi, ovviamente delusi dai risultati: «So che l’umore di chi ci sostiene potrà cambiare in poco tempo. Dipende dalle prestazioni, tocca a noi riconquistare i nostri tifosi con una vittoria».