\r\n\r\nNon sappiamo come finirà l’avventura bianconera di Alberto Zaccheroni, né quando. Il contratto firmato lo scorso 29 gennaio stabilisce un limite temporale preciso, ma il lavoro di un mese ha consentito a Zac di conquistare lo spogliatoio. Se lo stesso possa dirsi anche per la società lo scopriremo nei prossimi mesi. Il consenso attorno a lui, intanto, cresce. Piuttosto sappiamo fin d’ora che una data è impressa nella testa del tecnico romagnolo: il 12 maggio. Quel giorno alla HSH Nordbank Arena di Amburgo si giocherà la finale di Europa League. Un obiettivo ancora lontano, ma non troppo, infatti ad Ajax appena eliminato, Zac guardando il cartellone ufficiale dell’Uefa ha confessato: «Ho girato l’Europa con le mie squadre, sono stato in un’infinità di stadi. Ad Amburgo mai, chissà che in futuro…».\r\n\r\n\r\n\r\nBUONE LETTURE – Già il futuro. Sembra interessare poco al successore di Ferrara, completamente assorbito dal presente. Chiunque abbia una certa frequentazione con le cose bianconere è in grado di testimoniare che le gior- nate di Zac iniziano prestissimo e terminano quando è notte, con la Juve al centro di tutto. Al gruppo ha dato un’identità tattica, prima di tutto, limando le paure e cementando la comune consapevolezza grazie anche, ma non solo, ai risultati. L’atteggiamento di una persona matura e consapevole di quanto gli si chiede.\r\n\r\nE’ vero che Zac ha rischiato poco accettando la chiamata della Juve, ma ora viene naturale pensare soprattutto il contrario. Sentite ad esempio come spiega la lettura del match: «Jol ha disegnato l’Ajax sulla Juve, adottando lo stesso nostro modulo, il rombo. Poi nella ripresa è passato al 4- 2- 4, allargando molto il gioco. Considerato il vantaggio maturato ad Amsterdam a quel punto avrei potuto abbassare gli esterni e difendere a cinque, ma non ho voluto cedere l’iniziativa, regalare il centrocampo agli olandesi. Infatti abbiamo concesso davvero poco. Sono contento dei nostri progressi» . Un’analisi lucida e persino banale a fine match, ma azzeccare le mosse nei 90’ lo è meno. Infatti alla Juve fino a poco tempo fa non accadeva.\r\n\r\nLeggi il resto dell’articolo sull’edizione di Tuttosport oggi in edicola\r\nFracassi Enrico – Juvemania.it