E’ un Alberto Zaccheroni più disteso dopo il match casalingo vinto con il Genoa. Respinge al mittente le accuse di Mourinho e ritiene di essere stato lontano dal calcio per anni causa la sua poca “televisività”. E se a Maggio centrasse l’obiettivo chiesto dalla società? Il tecnico romagnolo non si fa illusioni: “con la Juve amici come prima”. Ecco le parti salienti dell’intervista concessa alla Gazzetta dello Sport.\r\n\r\nMOURINHO\r\n«Con i problemi che ha la Juventus non ha certo l’Inter nel mirino: Mourinho stia tranquillo. Quindi non voglio che si occupi di quel che succede sul campo della mia squadra. Lui allena l’Inter, io la Juve e di quello che riguarda la Juve mi occupo soltanto io. E finché sono qui nessuno si permetta di toccarmela. Mourinho si occupa spesso degli affari altrui, così attira l’attenzione su di sé e tiene la sua squadra fuori dalla tempesta. E’ un catalizzatore e questo è un merito, come il fatto aver vinto subito. Nonimporta che l’Inter fosse reduce\r\nda altri successi: Mourinho ci ha messo tanto di suo, le ha dato la propria impronta. Ha dimostrato che si vince soprattutto con la gestione dei talenti. E’ un ottimo allenatore». \r\n\r\nGASPERINI\r\n«Solo la moviola ha dimostrato che il contatto è avvenuto fuori area. Dal vivo nessuno del Genoa, della Juve e tantomeno l’arbitro, che non poteva essere nella miglior posizione, se n’è accorto: tutti abbiamo avuto la sensazione che fosse rigore. Mail fallo c’era, Del Piero ha perso l’equilibrio. Nessuna furbata di Alex, non poteva vedere l’avversario alle spalle. Stava accorciando il passo per coordinarsi, questo Gasperini dovrebbe saperlo, e Papastathopoulos da dietro l’ha toccato involontariamente. Ale non ha neanche chiesto il rigore».\r\nDIEGO\r\n«Non è al massimo, come gli altri: quando ce la metti tutta e raccogli poco chiunque può dubitare di sé. Sì, lo so che qui c’è gente che ha vinto tanto, campioni del mondo. Ma questi ragazzi sono sempre sotto pressione,\r\nin balia dell’opinione di tutti sui loro presunti errori e con un bombardamento del genere si può capire che l’autostima vacilli. Il mio lavoro è far sì che ognuno torni a dare il meglio. lui è un trequartista e di base\r\nparte tra le due linee. Ma è una fascia piuttosto ampia e deve cercare la posizione migliore per le sue caratteristiche, che sono il tiro, l’assist, il dribbling. Se ci mettiamo a discutere uno come lui possiamo andare tutti a casa».\r\n\r\nFELIPE MELO\r\n«E’ un polivalente, sa fare l’interditore e sa far ripartire l’azione. E anche se non è specializzato in nessuna delle due cose, se supportato riesce interpretare bene entrambe. E’ ingiusto addossare a lui e a Diego i problemi della Juve: tutti quanti non stanno rendendo come l’anno scorso».\r\nBESTEMMIE\r\n«Che innescherà una caccia alle streghe, perché da noi non c’è cultura sportiva, masolo quella del risultato e dei furbetti: c’è il rischio di puntare le telecamere solo su certi elementi o su certe squadre. Io sono contro le bestemmie, ma così si rischia di aumentare i veleni».\r\n\r\nCUL DE ZAC\r\n«L’hanno coniata quand’ero al Milan, per un gol al 90’ grazie al fondoschiena di un avversario. Ma era una situazione cercata e se segni spesso al 90’ non è fortuna: significa averci provato fino alla fine. Fatto sta che non ho allenato per tre anni perché sono poco televisivo, non ho un procuratore e non mi propongo, altrimenti dove arrivo arrivo debole. Ho temuto di essere uscito dal giro, però ho avuto la forza di aspettare».\r\n\r\nFUTURO\r\n«Alla Juve oltre Maggio? No, perché la società è stata molto chiara e quand’è così non c’è mai problema. Mi hanno affidato un obiettivo e sta a me far sì che la squadra raggiunga la Champions League, non importa\r\nse terza o quarta. Il mio contratto scade il 30 giugno. Però mi comporto come se dovessi restare qui vent’anni e i giocatori mi trattano come fossi io a decidere a fine stagione chi va e chi resta. Non so cosa abbiano in testa i dirigenti, comunque io non mi aspetto nulla. A fine stagione ognuno farà le sue valutazioni e poi amici come prima».