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Juve, prima intervista per Weah: “Un sogno che si avvera”

Prima intervista da giocatore della Juve per Timothy Weah. L’esterno statunitense si presenta ai nuovi tifosi e si dice entusiasta di cominciare la sua nuova avventura.

Dopo le visite mediche e l’annuncio ufficiale Timothy Weah si presenta ai tifosi della Juve. In attesa della presentazione in conferenza stampa, il giocatore è protagonista della prima intervista sul canale ufficiale del club bianconero. Il figlio di George è arrivato a titolo definitivo dal Lille per un totale di 13 milioni di euro bonus inclusi. Contratto di cinque anni fino al 2028 per il nuovo esterno destro a disposizione di Max Allegri.

Juve, Weah si presenta: “Il tifo di mio papà ha facilitato la mia scelta”

(Photo by DENIS CHARLET / AFP) (Photo by DENIS CHARLET/AFP via Getty Images)

A Juventus TV Weah racconta delle sue prime sensazioni: “È un sogno che si avvera, sono onorato e felice. La Juve è uno dei migliori club al mondo, sono entusiasta di essere bianconero. Qui mi sento già a casa, i tifosi sono venuti a salutarmi prima delle visite mediche. Non vedo l’ora di iniziare”.

Sulla scelta: “Il periodo di mio papà al Milan è stato uno dei più importanti della nostra famiglia. Giocare in Serie A è meraviglioso, il suo tifo per la Juve ha facilitato la mia scelta”. Sul suo inserimento nel calcio italiano: “Sono un giocatore che ama correre, crossare e fornire assist. Non vedo l’ora di aiutare i miei compagni a giocare bene e a segnare molti gol. Lavorerò sodo senza risparmiarmi, spero che i tifosi apprezzeranno il mio lavoro”.

Sulla sua duttilità: “Il mio ruolo preferito è quello di esterno basso, penso che giocherò lì. Sono pronto a giocare dove mi chiederà l’allenatore per aiutare la squadra”. Sugli obiettivi: “Abbiamo un ottimo staff e un personale fantastico che lavora dietro le quinte. Noi dobbiamo lavorare per ottenere grandi risultati”.

Infine, un saluto ai tifosi: “Grazie per il sostegno e l’affetto che mi avete già dimostrato. Darò tutto per questa squadra”.

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Pubblicato da
Alberto Zamboni