Dusan Vlahovic, centravanti serbo della Juventus, ha rilasciato un’intervista al Telegraph in cui ha parlato delle trattative che hanno preceduto l’arrivo in bianconero. In Inghilterra si era paventato un forte interesse dell’Arsenal, ma il classe 2000 dribbla: “Io non ho parlato con nessuno, forse il mio agente ne sa qualcosa. Ho solo un club in mente, perché la Juventus è la Juventus. Non c’è altro da dire. Per me è un onore indossare questa maglia, fatico a crederci ogni singola volta che lo faccio. Mi identifico con il loro dna. La personalità della Juventus coincide con la mia. Se giochi per la Juve non ti arrendi mai, combatti tutto il tempo, ti sacrifichi. Ed era tutto ciò che stavo cercando”.
Da bomber di razza qual è, Vlahovic conferma di vivere per il gol: “È l’emozione più grande di tutte. È qualcosa che mi riempie, mi pervade e quindi se non la provo mi sento vuoto. Ho un senso di vuoto. Segnare è come volare. E una volta che provi quella sensazione devi averne ancora e ancora. Ecco perché dico che crea dipendenza. Paragone con Ibrahimovic? I paragoni con grandi campioni da 400-500 gol e 20-30 titoli non è granché giusto… Non mi infastidisce, ma è vero che certi raffronti aumentano le aspettative e se sbagli una o due volte vieni ricoperto dalle critiche. Tutti abbiamo il diritto di sbagliare – insiste – siamo tutti umani. E io voglio avere la mia personale carriera”.
A proposito degli sportivi che lo hanno ispirato, infine, Vlahovic puntualizza: “Michael Jordan e Djokovic. Quando credi in te stesso, niente ti può abbattere. La forza mentale è fondamentale e io non so se sono davvero pronto da questo punto di vista. La pressione? A me la pressione piace – conclude – mi piace l’adrenalina…”.