Vlahovic, gol e non solo. Il serbo è stato il grande protagonista contro l’Atalanta, con la rete che ha zittito i razzisti e ha chiuso un match fondamentale per la Juve. E per lui una statistica importante.
Contro l’Atalanta è stato il grande protagonista. In campo, con il gol del 2-0 definitivo che ha chiuso il match e – suo malgrado – anche fuori, con i cori razzisti a lui indirizzati da gran parte del tifo atalantino. Dusan Vlahovic però la partita di domenica se la tiene per sé. Innanzitutto perché è tornato a segnare. Al Gewiss Stadium per il serbo è stato il secondo gol consecutivo dopo quello di mercoledì a Lecce. Il che gli ha permesso di essere più tranquillo sul campo, con una maggiore consapevolezza mostrata già contro i salentini. E poi gli è servito per raggiungere una statistica importante, che lo rende uno dei migliori bomber della sua generazione.
Il gol contro l’Atalanta è stato il decimo della Serie A di Dusan Vlahovic. Dopo un periodo di appannamento sottoporta e un digiuno durato mesi, finalmente il serbo si è sbloccato segnando due gol nel giro di quattro giorni. E, come detto, ha raggiunto la doppia cifra per la terza stagione consecutiva – 21, 24 e finora 10. Non un dato banale per lui, perché lo rende e lo conferma fra i migliori bomber della sua generazione.
Infatti, nei principali campionati europei, solamente altri tre calciatori nati dal 2000 in avanti sono stati in grado di raggiungere almeno 10 gol in questo periodo di tempo. Come Vlahovic, un certo Erling Braut Haaland, Jonathan David e Amine Gouiri. Il norvegese ha numeri mostruosi, con 27 e 22 con il Borussia in Bundesliga e 35 finora con il City in Premier League, il canadese con la maglia del Lille ha segnato rispettivamente 13, 15 e 21 gol mentre il francese ha siglato 12 e 10 gol con il Nizza e 11 finora quest’anno con il Rennes.