Vittorio Zucconi, Calciopoli e il coraggio di una sterzata

Anno 2006: esplode la farsa Calciopoli e il popolo “sovrano” antijuventino mette in piazza un processo sommario ai colori bianconeri. I media ne approfittano per cavalcare l’onda e affossare la gente bianconera sotto palate di fango. Tra gli agguerriti detrattori del “mostro” Moggi ci fu anche Vittorio Zucconi, firma de ‘La Repubblica’ e direttore di Radio Capital: non seppi resistere e avviai un educato ma furente carteggio pubblico tramite la sua rubrica su Repubblica.it. Io a difendere i nostri colori e i due scudetti sottratti ingiustamente, lui a sostenere che la “Juve ruba, si dopa, etc etc ormai da anni” e che era “ora di restituire il mal tolto.

Come dico sempre, solo gli stolti non cambiano opinione davanti la realtà dei fatti: e tra questi non può e non deve essere annoverato Vittorio Zucconi. Sì perché a distanza di 4 anni, il direttore di Radio Capital ha avuto il coraggio di tornare sui suoi passi e chiedere scusa ala Vecchia Signora. Saranno state le nuove intercettazioni, saranno state le tesi difensive più che convincenti dei legali di Moggi… fatto sta che tramite le frequenze della sua radio stamane ha risposto così ad una telefonata di un ascoltatore sul mondo arbitrale:

“Non ci sarà mai tranquillità per gli arbitri, qualunque sia il metodo di sorteggio utilizzato. Siamo in Italia. In ogni caso, alla fine vince sempre il più forte, siamo noi che ci appigliamo a dettagli e d episodi che alla fine non falsano un campionato. Gli interisti ad esempio ora farebbero bene a farsene una ragione: la Juventus non rubava: ha avuto per anni la rosa più forte del mondo, Moggi o non Moggi. Alla fine vince sempre chi ha la squadra più forte e la Juventus di quegli anni era troppo forte. E’ ora di ammetterlo”.

Non mi dilungo oltre: semplicemente, bravo direttore, meglio tardi che mai.

Di Mirko Nicolino