Pare che per risolvere l’ormai cronico problema degli infortuni bianconeri più che un medico serva un idraulico… L’apparente paradosso risponde a verità, perché casa Juve, il centro di allenamento di Vinovo, gioiello di cui la dirigenza va giustamente fiera, necessità di correttivi importanti. Il principale riguarda le tubature.
La pesantezza dei campi di allenamento, capace di mettere a repentaglio i muscoli dei campioni bianconeri era già stata evidenziata da Antonio Pintus, preparatore atletico durante la gestione Deschamps. Parliamo dunque di tre anni fa. Da allora la situazione si è aggravata. Il campo 1 e il campo 2, che tradizionalmente ospitano gli allenamenti della prima squadra, risultano pesanti e scivolosi (o semplicemente morbidi in mancanza di precipitazioni) con tutte le conseguenze del caso. Di fatto, correrci sopra comporta maggiori sollecitazioni per articolazioni e muscoli, per non parlare dei rischi legati alle scivolate, traumi, ecc. Insomma, tutto il campionario di situazioni propri dei campi invernali.
Il punto è che alla Juve, relativamente allo stato dei campi, la bella stagione fatica a manifestarsi. Questo avviene sostanzialmente per un difettoso drenaggio, dovuto al fatto che le tubature utilizzate per far defluire l’acqua dai terreni di gioco al (tragico) laghetto all’interno del centro, è fuori uso. Il risultato è che l’acqua non defluisce affatto e i campi (in particolare il 2, mentre con l’affievolirsi delle precipitazioni la situazione dell’1 proprio negli ultimi giorni è migliorata) si prestano, secondo qualche frequentatore del centro, più a delle sedute di fanghi che a una partita di calcio.
(Credits: Tuttosport)