Verso Lecce – Juventus, Conte: “Hanno fame di punti, ma noi siamo la Juve”
Una partita, mille significati. Potremmo definire così Lecce-Juventus per Antonio Conte, che per l’ennesima volta affronta la città nella quale, dice, “tornerò a vivere con la mia famiglia, quando chiuderò con il calcio”. Le insidie per la Juventus, tornando strettamente al campo, sono molteplici: “La ripresa riserva sempre delle incertezze. Noi veniamo da una serie importante di 16 partite utili, ma ci siamo dovuti fermare e quindi ci sono dei punti interrogativi. Però abbiamo lavorato bene sulle gambe e testa e sono fiducioso. Sappiamo di affrontare un avversario che ha qualità in rosa, con giocatori come Muriel, Di Michele, Olivera, Giacomazzi, Cuadrado… Il Lecce non sta rendendo secondo le aspettative, però ha fame di punti. Mi aspetto una partita ostica, ma noi siamo la Juventus e non dobbiamo temere nessuno”, spiega il tecnico bianconero nella consueta conferenza stampa della vigilia.\r\n\r\nInutile aggiungere che per come si è chiuso il 2011, su questa Juve ci siano grandi aspettative:\r\n
“Finora abbiamo fatto qualcosa di straordinario e fare di meglio vorrebbe dire essere super e vincere tutte le partite da qui alla fine. E’ impossibile, ma se guardo le premesse di giugno mi rendo conto che l’unica cosa da fare è continuare a lavorare, sapendo che troveremo ostacoli sulla nostra strada, a cominciare da domani. D’ora in avanti prevedo più difficoltà rispetto all’inizio del campionato, perché anche gli avversari non si aspettavano una Juve così tosta. Il nostro primo obiettivo era recuperare credibilità agli occhi dei tifosi e vedendo l’accoglienza che ci è stata riservata a Dubai, o ieri a Casarano, direi che è stato centrato. La dimostrazione è stato quanto accaduto a Casarano, con centinaia di persone che ci hanno dato una grande dimostrazione di affetto, nonostante il brutto tempo. Ora dobbiamo mantenere questa credibilità e questo dev’essere il prossimo step”.
\r\nNel 2012 Conte avrà al suo arco una freccia in più, Marco Borriello:\r\n
“Abbiamo cinque attaccanti e all’occorrenza utilizzeremo chi sta meglio e chi dà più garanzie. Marco è il benvenuto e rappresenta un’ulteriore alternativa, ma deve ancora entrare nella mentalità, negli schemi di questa squadra e dovrà essere bravo a sovvertire le gerarchie”.
\r\nIn questi giorni si parla tanto di mercato: potrebbe essere uno stimolo in più o dare qualche noia allo spogliatoio?\r\n\r\n“Il mercato per me da calciatore non è mai stato un ostacolo, anzi… Dite che Matri è fermo a sei reti e segna meno dell’anno scorso? Io non guardo mai il gol, ma l’utilità del calciatore in funzione della squadra. Riuscire ad arrivare in doppia cifra in una grande squadra è importante e son sicuro che Matri ce la farà anche quest’anno perché lavora molto e bene. Il calcio si evolve: cambiano i ritmi, l’intensità, la partecipazione alla fase offensiva… Una volta c’era il centravanti di peso che rimaneva fermo in avanti, sperando che la buttasse dentro. Oggi non si può regalare un giocatore agli avversari e il bravo attaccante nel calcio moderno deve partecipare alla fase offensiva o difensiva. Messi quando perde palla è il primo che cerca di riconquistarla e stiamo parlando del numero uno al mondo. Non ci sono più i centravanti di una volta…”.