“Alla Juventus avevamo una società d’eccellenza, c’erano degli uomini straordinari e Marcello Lippi lavorava di comune accordo: questi tre elementi ci portarono lontano“. Così Giampiero Ventrone, ex preparatore atletico della Juventus dei tempi d’oro lippiani, torna a parlare dopo tanto tempo facendo un bilancio tra il calcio di ieri e quello di oggi. “Il lavoro che si faceva tanti anni fa diventa impossibile ora per le squadre di calcio – ha raccontato Ventrone a ‘Radio Manà Manà’ – Quegli allenamenti diventano molto difficili da svolgere oggi. In Italia si copia molto colui che vince: ai nostri tempi si lavorava molto sulla forza e quando c’erano degli infortunati la colpa era della forza. Queste credenze hanno sempre generato confusione. Non credo che oggi le squadre di calcio lavorino sulla vera forza che nel nostro sport non si utilizza. O perlomeno si utilizza in piccole percentuali: dà interessi altissimi, ma bisogna conoscerla, come i mercati finanziari. E le persone che la conoscono sono veramente molto poche”.\r\n “Ci sono tre tipi di preparazione: tradizionale, integrata e unica che è quella di Mourinho. Oggi il preparatore – prosegue Ventrone – deve avere dai 3 ai 5 anni per costruire una squadra. Nel calcio la potenza si acquista nel tempo, mentre nell’immediato ai giocatori si può dare volume e forza, tutti restavano increduli nel vedere lo sviluppo di atleti come Del Piero e Vialli ed invece vi dico che è normale, perché è quello della crescita muscolare il primo effetto che si ottiene sull’atleta, poi con il tempo si riesce a dargli anche la potenza. Ora sono disoccupato, ma mi piacerebbe rientrare presto“.