Michele Uva, Direttore Generale della Figc, è intervenuto ai microfoni di Raio Sportiva. Tra gli altri argomenti toccati dal dirigente federale, la recente pace con il presidente della Juventus, Andrea Agnelli. Il numero uno di Corso Galileo Ferraris, nell’ultima Assemblea degli azionisti, ha giudicato positivamente il lavoro di Uva e Tavecchio.
“Per fare le riforme – spiega – serve non solo un buon presidente o un buon direttore generale, bensì un’identità di vedute tra tutte le leghe, professionistiche e dilettantistica. La Federazione è un tavolo che muove le attività ma è importante che ci sia una visione univoca di tutte le leghe sulla sostenibilità. Più i campionati sono sostenibili e più la perdita è minore e maggiore è il numero degli imprenditori che si sentono attratti da investimenti nel calcio. Le parole di un presidente importante come Agnelli certo fanno piacere e, allo stesso tempo sono di stimolo a fare di più. Negli ultimi due anni, infatti, non siamo stati a guardare ma abbiamo fatto riforme importanti e investimenti importanti. Credo che l’abbinata politica Tavecchio e operativa Uva abbiano dato al sistema un piccolo segnale di crescita. Non c’è futuro se non c’è investimento”.
Con l’endorsement della Juventus, la rielezione di Tavecchio è ormai scontata, ma è di ieri la notizia del nuovo ricorso di Agnelli al Consiglio di Stato. La Juve chiede ora alla Figc 581 milioni di euro di danni, dopo il ricorso respinto dal Tar sui 443 milioni. Uva non è affatto preoccupato, parla di un “passaggio formale” quasi obbligato per Agnelli, che sta continuando a trattare con Tavecchio per chiudere con un accordo la vicenda Calciopoli.
“Ricorso Juve al Consiglio di Stato? Quello penso che sia un passaggio formale che la Juventus ha dovuto fare. I rapporti tra Federazione e Juventus per chiudere questa spinosa e negativa fase del calcio italiano – continua Michele Uva – sono stra-avviati e c’è anche serenità. Se così non fosse, il presidente Agnelli non avrebbe speso parole di elogio sull’ operato fin qui fatto. Al di là della richiesta che ripeto ritengo un passaggio formale, c’è volontà da entrambe le parti di chiudere definitivamente una pagina brutta come quella di Calciopoli. E da parte mia non c’è alcuna preoccupazione per nessuna richiesta danni”.