Il proprietario conta più del presidente. Moratti lo sa, Facchetti lo sapeva. Uno paga, l’altro firma e racconta. Anche se, a parlantina, anche il primo… Tra Massimo e Giacinto nessuna parentela, solo fede comune. Discutere è lecito, sempre. Ma loro facevano meno merce per chi scrive, rispetto ad Andrea e John. Questi non possono non andare d’accordo, pubblicamente. Poi a casa non se le mandano a dire. A meno che anche John usa la posta elettronica. Andrea interagisce. Con gli azionisti, con i media, con noi. John paga, quando ricorda la combinazione della cassaforte. Paga. Anche se poco volentieri. Strano. Perché cinque anni fa, facciamo sette, decide che la Triade ha avuto, ha dato, può andare. L’azienda è al top, basta godersela. Trofei e bilancio. Non basta. Vuole incidere. Via loro, restano lui e pochi altri. Paga volentieri. Azienda distrutta, poco male. Anzi no. Autoconvincersi che la mountain salga senza cambio e qualche raggio è da proprietario. Tifoso. Meglio, poco cosciente. L’egoismo presuntuoso muta in lavaggio di mani. Chiedere al cugino di salvare il salvabile. Lui ha pagato, perché l’azienda non torna al top? Aperti il forziere, e pure la discarica. Andrea difende Moggi e la Vecchia Signora, John solo la Signora, giovane. Prima vinceva senza godere. Oggi paga, perde e non gode. Se Dio gli chiedesse “Cosa accadde nel 2006?”, il proprietario risponderebbe: “Ho ucciso un’anima, ma questa lo meritava”. Poco male se a morire furono quattordici milioni. Mentì alla Famiglia, mentirebbe al Padre Eterno. In eterno.\r\n\r\nDi Giacomo Scutiero per Juvemania.it