Dopo l’inchiesta Last Banner che ha portato l’arresto di 12 capi ultrà della Juventus e decine di altri indagati, arrivano i primi pesanti provvedimenti della Questura di Torino. Il questore ha infatti irrogato 38 provvedimenti daspo nei confronti di altrettanti tifosi esponenti dei gruppi organizzati e coinvolti a vario titolo nella suddetta operazione. Si tratta anche di una decisione storica, poiché per la prima volta sono stati emessi daspo con durata decennale.
Intanto, dalle carte dell’inchiesta emergono nuovi dettagli, come quello relativo alla stagione 2017-2018. La Juve, come ha confermato lo slo bianconero Alberto Pairetto nella deposizione del 21 gennaio, temeva che saltasse la festa scudetto per via del comportamento degli ultras. “A fine campionato avviene il punto di rottura. Il Questore ci ordina di non concedere più nulla per le ultime tre partite e con la Questura concordiamo, su nostra richiesta, di posticipare le nuove regole al campionato successivo. Era un momento difficile per la squadra – continua – e avevamo paura che ci facessero chiudere lo stadio. Era necessario che la premiazione dell’eventuale vittoria dello scudetto non fosse compromessa anche a livello di immagine con azioni violente. Un’invasione di campo poteva essere un problema serio”.
Il 19 giugno seguente la svolta: Pairetto comunica alla Digos la decisione della Juventus di tagliare i rapporti con gli ultras. È lì che inizia l’inchiesta che ha portato agli arresti di Last Banner.