Ultim’ora Juventus, per Fagioli una sola speranza: “Ecco come può salvarsi”
Dopo lo scandalo scommesse che lo ha travolto per Fagioli adesso, secondo chi gli è vicino, resta soltanto una speranza. Vediamo insieme di cosa si tratta.
Lo scandalo scommesse si è abbatutto il mese scorso sul calcio italiano come un vero e proprio fulmine a ciel sereno. Quando ad inizio agosto Fabrizio Corona fece uscire la notizia che centrocampo della Juventus Nicolò Fagioli era affetto da una grave forma di ludopatia e che aveva contratto pesanti debiti di gioco scommettendo anche sul calcio, nessuno aveva davvero creduto fosse vero.
Anche perché bisogna dire che non sarebbe stata la prima volta che il re dei paparazzi usciva con una notizia molto poco veritiera. E invece come abbiamo scoperto due mesi dopo, Fagioli aveva davvero dei problemi con il gioco d’azzardo.
Una situazione che l’ha spinto infine ad autodenunciarsi alla Procura di Torino e a dare inizio ad uno scandalo che ha finito per coinvolgere altri nomi molto importanti del calcio italiano. Il centrocampista bianconero, grazie alla sua collaborazione attiva con la Procura, è riuscito ad ottenere una squalifica ridotta di sette mesi.
Più lunga quella di Sandro Tonali, che dovrà restare fuori dal campo per dieci mesi, mentre è ancora tutta da chiarire invece la situazione di Zaniolo. Di sicuro, quanto accaduto, ha contribuito ad accendere un riflettore sul problema della ludopatia tra i più giovani.
I casi di ludopatia sono in costante aumento tra i giovani
Un vortice nero che però negli è stato ampiamente foraggiato dalla migliaia e migliaia di pubblicità sul betting che compaiono ogni giorno nei nostri schermi. Non ci è dato sapere se ci saranno dei nuovi sviluppi, ma intanto, in questi giorni il terapeuta che sta seguendo Fagioli, Paolo Jarre, ha rilasciato un’intervista per parlare di questa dipendenza del betting, che cattura sempre più giovani in Italia.
Lo psicologo ha dichiarato: “Un problema per almeno 40 atleti. Troppi soldi, il gioco è come la droga. Nicolò in questo momento sa che non è solo, sa che la Juventus non lo abbandona. È un investimento in fiducia. È dare una prospettiva stabile alla sua carriera e direi alla sua vita, dando contenuto a quel vuoto interiore che Nicolò sentirà per i prossimi 7 mesi. Sapere che c’è qualcuno che non solo lo aspetta, ma che crede ancora in lui, può davvero salvarlo”.
Il terapeuta di Fagioli: “Ecco come può salvarsi”
Jarre ha dunque anche voluto sottolineare quanto sia stato importante la scelta della Juventus di non abbandonarlo, ma anzi, di rinnovargli il contratto per mostrargli nel concreto la vicinanza dell’intera società.
L’uomo ha infine chiuso il suo intervento spiegando che i giovani calciatori oggi “si sentono invincibili. Hanno una quantità di soldi enormemente superiore rispetto a quello che serve loro. Un medico dopo 30 anni di lavoro guadagna 4.500 euro al mese, loro 100 mila a inizio carriera. I soldi per questi ragazzi sono come delle fiches, in tasca è come se avessero denaro del Monopoli”.