Continua a suscitare polemiche il tweet pubblicato ieri dall’account della Juventus Women, e ora rimosso, nel quale si vede la calciatrice Cecilia Salvai che con un “cinesino” in testa imita gli occhi a mandorla. Da più parti la foto è stata bollata come razzista, ma davvero ci sembra che si sia francamente superato il limite. Con questi criteri, non sarebbero stati scritti capolavori della musica mondiale o altre opere dell’ingegno non avrebbero mai visto la luce. E poi perché non si cambia il nome dei “cinesini”, a questo punto, visto che è ritenuto offensivo.
Sta di fatto che il cancan mediatico sta facendo un grave danno di immagine alla Juventus, che è corsa ai ripari con un comunicato. “Vorremmo esprimere le nostre più profonde scuse per il post social letto come contenuto razziale e discriminatorio sull’account Twitter della Juventus Women’s Football ieri – si legge nella nota – La Juventus si è immediatamente resa conto che il Club ha commesso un errore imperdonabile, e questo errore ha ferito gravemente i sentimenti di tutte le persone che si oppongono alla discriminazione razziale. Per tale errore, il Club si assume la piena responsabilità del verificarsi dell’incidente e del suo grave impatto. Opporsi alla discriminazione razziale e sostenere lo sviluppo comune di più culture sono i principi che la Juventus come Club ha sempre aderito e continua a mettere in pratica. La Juventus riconosce questo errore e il Club farà una profonda riflessione e la più approfondita indagine per evitare che fatti simili si ripetano”.
Dopo il comunicato, è arrivata però anche la presa di posizione di Adidas, sponsor tecnico della Juventus che è presente inevitabilmente nel post “dello scandalo”. Tramite l’account inglese @footballdaily, il marchio tedesco fa sapere: “L’Adidas ha confermato di voler parlare con la Juventus dopo la pubblicazione del tweet razzista di ieri sera. Adidas condanna il razzismo, intenzionale o meno. Non ha posto nello sport o nella società. Stiamo parlando con il club – conclude il brand della moda sportiva – per affrontare la questione”. Caso diplomatico anche con lo sponsor tecnico o si risolverà facilmente?