“Ho studiato da allenatore ed è quello che voglio continuare a fare, in futuro. Ora si è aggiunto anche il fatto di selezionare, che è un aspetto del lavoro. Ma io voglio allenare. Dove? In un club o in nazionale, vedremo. Ora sono tutto per l’Under”.
\r\nIl pensiero, però non può non tornare a quei sei mesi fallimentari alla Juventus:\r\n
“E’ passato del tempo, ormai. Mi sono fatto molte domande. Si sono versati fiumi di parole su di me e mi sembra ci sia stato accanimento nel dire che ero troppo giovane e inesperto. Di errori ne ho fatti di certo, ma non mi pare che tecnici più maturi di me abbiano fatto meglio. Mi spiace solo di non aver dato una gioia ai tifosi e all’ambiente. Non ce l’ho con la Juve, ho dato e ricevuto tantissimo”.
\r\nA differenza di Ferrara, però, Conte pare aver trovato una situazione forse più matura e più prossima ad un ambiente vincente:\r\n
“Antonio sta facendo un ottimo lavoro, può riportare la Juve in alto e sono contento– aggiunge Ferrara – Ora c’è un ambiente coeso, determinato. E lo stadio è un tassello importate per successi futuri. Già da scudetto? Antonio fa bene a non creare aspettative. Ma senza coppe, la Juve è candidata per il titolo”.
\r\nLavora con i giovani Ciro Ferrara: un compito davvero molto difficile in un Paese dove il calcio punta sempre meno sui giovani, soprattutto nostrani: \r\n
“Il nostro calcio vuole i risultati, e subito. Anche critica e tifosi sono pronti a un discorso diverso. Per questo i tecnici non rischiano. Bisognerebbe cambiare pian piano mentalità. Ora la mia politica è di dare spazio a chi ha più minuti nelle gambe, perché non posso allenarli io. E dunque peschiamo in B, l’anno scorso persino in Lega Pro. Ma devo dire che, pur soffrendo, anche quelli che stanno in A e giocano poco o niente mi danno ottime risposte. Sono soddisfatto del mio gruppo: è solido, ha voglia di stare insieme e tiene tantissimo all’ azzurro. Cresceremo ancora. A volte mi toccano scelte dolorose che qualcuno non ha preso bene, come Destro che una volta ho lasciato a casa ma poi ha capito ed è rientrato con un altro spirito. Invece con Fabbrini c’è un po’ d’incomprensione”, ha concluso il CT dell’Under 21.